Attingo dal bellissimo blog di Daniele questa poesia dalle atmosfere autunnali nelle cui righe, però, si coglie precisa la speranza; quella speranza che dobbiamo sempre nutrire anche noi, se non vogliamo farci cogliere dalla malinconia e dal rimpianto.
ANTICIPAZIONE
Pel bosco l'autunno buttava fortune
di ori moribondi
nella fossa comune.
Gramaglie violette addobbavan gli sfondi.
Ma tu spaccasti i ricci col piede.
Le castagne sbuzzavano vivaci,
occhi da palpebre tenaci.
Felice, ridevi del riso che cede.
I tuoi denti anticipavano il bucaneve.
Sul cimitero dell'autunno e della sera
noi mettemmo una macchia lieve
di primavera.
(Lionello Fiumi, da “Sopravvivenze”, Alpes, 1931)
Certamente, la fede e la speranza ci aiutano ad andare avanti.
RispondiEliminaDiversamente ci si dovrebbe disperare.
è davvero "beato" chi ha fede.
RispondiEliminaun abbraccio
poesia molto bella sensoriale vitalistica celebrativa della pulsione di vita, anche la malinconia ha il suo posto e c'è uno scambio un'osmosi sempre nei limiti della proficuità senza andare nei disagi della patologia
RispondiEliminabravissima pap!
RispondiEliminaun abbraccio