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mercoledì 7 novembre 2007

L'uovo in camicia



Può sembrare cosa da poco, banale, ma saper cuocere alla perfezione un uovo in camicia non è da tutti. Gisella Azzi, scrittrice e poetessa comasca, lo preparava così:


L'ööv in camìsa

L'ööv a'l dev vèss bèll frèsch: frèsch de giurnàda.
Ta'l dévat rump - senza mes'cià ul ciaar
cunt ul russ (tée preparaa ul caldaar
piscinìn e pien d'acqua riscaldàda?).

L'ööv, inscì biutt, fall sbrisigà pian pian
in d'un bicéér, sì, propi in d'un bicéér.
Quand che l'aqua la füma, tò duvéer
l'è de tragh-dént l'ööv biutt, stu caar patàn.

E lüü (tée-lì!) a'l sa vestiss: ul ciaar
a'l diventa camìsa, inturnu al russ.
Tiral fö sübit-sübit dal caldaar.

Dòpra la scümeröla...e ricugnuss
che urmai ul tò ööv l'è prunt; e che l'è assée
bütàch a sura: òli, saa e asée.

Muraal:camïs? A sa custüman pü.
Dumà i ööv g'ànn püduur, vèra, Gesü?


L'uovo dev'essere freschissimo: fresco di giornata.
Lo devi rompere - senza mescolare l'albume
con il tuorlo (hai preparato il paiolo
piccolo e pieno d'acqua calda?).

L'uovo,nudo così, fallo scivolare piano piano
in un bicchiere, sì,proprio in un bicchiere.
Quando l'acqua fuma, tuo dovere
è di buttarci dentro l'uovo nudo, quel caro bamboccio.

E lui (eccolo lì!) si veste: l'albume
diventa la camicia, intorno al tuorlo.
Toglilo immediatamente dal paiolo.

Usa la schiumarola...e riconosci
che ormai il tuo uovo è pronto; e che è sufficiente
buttarci sopra: olio, sale e aceto.

Morale: camicie? Non si usano più.
Solo le uova hanno pudore, vero, Gesù?


Io lo preparo in questo modo:
rompo l'uovo, che dovrà essere freschissimo e a temperatura ambiente, dentro una ciotolina. Metto a bollire dell'acqua in un pentolino di medie dimensioni. Al bollore, aggiungo poco sale e un paio di cucchiai di aceto bianco. Abbasso la fiamma, pratico un vortice dentro l'acqua con l'aiuto di un cucchiaino, lascio cadere l'uovo dentro il vortice e lo cuocio per tre minuti, il tempo necessario affinché si rivesta della candida camicina. Lo scolo con un ramaiolo, lo immergo per pochi secondi in una scodella di acqua gelata (per fermarne la cottura), lo scolo di nuovo e lo faccio asciugare su carta da cucina.

6 commenti:

  1. cara la mia eugeniuccia, ti sorprendo a giocare sporco: hai messo quell'uovo lì, così, con una bella filastrocca e basta, come se non ci fossero segreti e tecniche da divilgare!

    sputa, su!

    (lo so che hai fatto studi alchemici in proposito)

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  2. OT: a proposito di adriano, ho scoperto che ha un blog. cerca: profumo di lievito.

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  3. ehmmm, scusa Artemisia, ma che c'entra Adriano (e il suo pregevole blog) con l'uovo in camicia? Com'è che ti è venuto questo collegamento? Per l'uovo, i segreti sono questi:
    .uovo freschissimo, a temperatura ambiente
    .romperlo in una ciotolina contenente un cucchiaino di aceto bianco
    .pentolino sul fuoco al minimo, con acqua che stà per spiccare il bollore ma ancora non bolle
    .praticare un vortice nell'acqua, aiutandosi con un cucchiaino
    .calare l'uovo in acqua, lasciarcelo per breve tempo, giusto il necessario affinché si rivesta della candida camicina
    .scolare con ramaiolo ed (eventualmente) mettere in acqua gelata per qualche secondo, per fermare la cottura
    .asciugare su carta assorbente
    INFINE, la cosa più importante:
    LA FORTUNA SFACCIATA DEL PRINCIPIANTE!!!

    baci
    eugenia

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  4. IL VORTICE, !!!
    Meraviglia delle meraviglie, questo mi mancava,

    grazie Eugenia, il tuo blog mi é di molta compagnia.

    centra niente con l'uovo, ma se una domenica vuoi farti una gita, ricordati di Castiglione Olona (VA)

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  5. Ciao, Rosanna. Finalmente leggo un tuo commento! Grazie per l'invito a Castiglione.Ricorda che, dovessi passare dalle mie parti, c'è sempre un vaso di glucosio che aspetta te. ;))
    un abbraccio
    eugenia

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  6. che c'entra Adriano? Ma come, mi sono data pure da fare a scrivere OT, off topic, fuori tema, e tu mi fai un ca@@iatone? :D

    rosanna: silenziosa presenza :)

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