Se ci si ferma un attimo a ricordare, parlo alle persone della mia età, in cosa consisteva la cena fino a cinquant'anni fa, credo che si prenderebbero molti spunti per diversificare i nostri pasti odierni. A casa mia, in tutte le stagioni, il primo consisteva quasi sempre in una minestra, con ortaggi variabili a seconda dell'offerta dell'orto, a cui faceva seguito qualcosa di molto sobrio, che poteva essere un pezzetto di formaggio, un uovo o cose del genere...o anca un bel nagott! In pratica, il pasto principale era quello del mezzodì, la sera si stava leggeri. La minestra non era mai la stessa e ricordo che una delle mie preferite era proprio quella che vado ad illustrarvi: la minestra di riso, patate e latte. E' una vecchissima ricetta, pare di origine rinascimentale, molto diffusa nell'area lariana e un po' in tutta la Lombardia, perché riunisce due ingredienti tipici della nostra terra: il riso e il latte; le patate sono un'aggiunta di mia madre. Provate qualche volta a prepararla ai vostri bambini, darete loro un pasto sano e nutriente. Anche questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette in dialetto del blog Una mamma e sette laghi.
Per quatru person
8 dl de lacc
4 dl de acqua
saa
160 g de ris
1 patati gross
1 nus de büter
udur de nus muscada
Per 4 persone
8 dl di latte
4 dl di acqua
sale
160 g di riso
1 grossa patata
1 noce di burro
profumo di noce moscata (facoltativo)
Mettere il latte e l'acqua in una pentola; aggiungere la patata, sbucciata e tagliata in quattro pezzi. Portare ad ebollizione, salare, gettare il riso. Cuocere a fiamma moderata, mescolando spesso. Quando il riso sarà quasi pronto, prelevare con un ramaiolo i pezzi di patata e schiacciarli con una forchetta. Ributtarli nella minestra e proseguire la cottura per qualche minuto, facendo addensare. Prima di servire, aggiungere una noce di burro e una bella grattugiata di noce moscata. Scodellare la minestra, lasciandola un po' intiepidire.
Per quatru person
8 dl de lacc
4 dl de acqua
saa
160 g de ris
1 patati gross
1 nus de büter
udur de nus muscada
Mett el lacc e l'acqua in una caziroeula; bütech dent el patati, tajaa in quatru toch. Fa büj, sala e bütech dent anca el ris. Cös a fiama basa, e gira de spess. Quand el ris l'è quasi prunt, tira fó i toch de patati e scüsci bee cunt una furchèta. Bütii dent anca mò 'ndela menestra e finiss de cös. Prema de mett nei scudell, cundis cunt una nus de büter e una bela gratada de nus muscada. Màngela téveda!
Per 4 persone
8 dl di latte
4 dl di acqua
sale
160 g di riso
1 grossa patata
1 noce di burro
profumo di noce moscata (facoltativo)
Mettere il latte e l'acqua in una pentola; aggiungere la patata, sbucciata e tagliata in quattro pezzi. Portare ad ebollizione, salare, gettare il riso. Cuocere a fiamma moderata, mescolando spesso. Quando il riso sarà quasi pronto, prelevare con un ramaiolo i pezzi di patata e schiacciarli con una forchetta. Ributtarli nella minestra e proseguire la cottura per qualche minuto, facendo addensare. Prima di servire, aggiungere una noce di burro e una bella grattugiata di noce moscata. Scodellare la minestra, lasciandola un po' intiepidire.
La machina del ziu Toni
Davide Van De Sfroos
...Varda cume bali bee
Cunt i anfibi e la cresta
la barbeta de rasta
e i topp soel giubètt
Sunt el re della Zoca de l’oli
E che 'nmezz alla pista me par che me basta
tutt quell che g’ho
E chissà gio in fuunt al pràa
che vita me specia
quaand verdi ‘l cancell
che strada faroo e che machina lüstra
e che cilindrada
e chi sà in soel sedil che de fiaanc chi se seterà gio ...
...Guarda come ballo bene
con gli anfibi e la cresta
la barbetta da rasta
e le toppe sul giubbetto
Sono il re della Zoca de l'oli
e qui in mezzo alla pista mi sembra che mi basti
tutto quello che ho
E chissà giù in fondo al prato
che vita mi aspetta
quando apro il cancello
che strada farò e che macchina lucida
e che cilindrata
e chissà sul sedile qui di fianco chi si siederà...
Testo e traduzione © Copyright 2001 - 2011 cauboi.it
Eugenia, quanto mi piace questo riso!!!
RispondiEliminaMangiato mangiato...tutti me lo facevano....anche ris e predesén!!!! Mamma quanto!!!!!! Basin =)
RispondiEliminaPeccato..io non so scrivere in dialetto
Adoro riso e latte!!!! Ne ho mangiato in quantita' industriale, ma mai con le patate, mi sa che allora lo devo assolutamente fare!!!!!
RispondiEliminaRicordi d'infanzia....che bello!!!! Hai ragione, noi la sera mangiavamo sempre pastina o risi e bisi o minestrone... pero' quando chiedevo a mia mamma riso e latte mi accontentava volentieri!
Un abbraccio!
Paola
Questa ricetta è la preferita della mia fiorentina! Quanti ricordi di cene invernali...un abbraccio da ponente, P
RispondiEliminaMMMM dev'essere proprio buona io mai assaggiata mi attira perchè sicuramente è delicata e profumata!
RispondiEliminama che bello leggere una ricetta in dialetto!! mi hai fatto venire in mente che da qualche parte devo avere un piccolo ricettario scritto in milanès... vado subito a cercarlo!
RispondiEliminanon ho mai mangiato questa minestra, ma so già che la farò e che mi piacerà :-)
Che bello ripescare le vecchie ricette della tradizione: alla fin fine sono sempre le più buone!!! Bravissima!
RispondiEliminaEugenia, questa minestra (senza patate) me la preparava mia nonna in Valtellina... che dolci ricordi...
RispondiEliminaGrazie!
ma che bello! Mi associo di un balzo a tutti i ringraziamenti qui sopra :-)
RispondiEliminaMa come mi piace, come è affettuosa.
RispondiElimina@Lydia: è proprio buono, leggero ma saporito al tempo stesso.
RispondiElimina@Ale: la sera minestra e a merenda el paradell. Mamma che buono!
@piccoLina(Paola): devo dire che la variante con la patata è una fissa di mia madre:lei la metterebbe dappertutto.In ogni caso, aiuta ad inspessire la minestra, sennò rimarebbe troppo brodosa.
@Puddin: ma dai! non immaginavo fosse così diffusa e gradita.
@sonia: è una buona alternativa alla solita minestra; esistono anche versioni con la zucca o le castagne ed una minestra dolce con riso, latte, cacao e cannella.
@cristina b: faccio fatica a scrivere in dialetto (chissà quanti errori con gli accenti!) mentre lo parlo correntemente.Quando ascolto Davide Van de Sfroos mi accorgo che mette alcuni termini dialettali molto antichi e sono sicura che questo è dovuto ad una sua profonda conoscenza della nostra parlata, immagino corroborata da tanti discorsi sotto la magnolia in compagnia dei più anziani del posto.
Aspetto di leggere sul tuo blog qualche ricetta in milanese ;)
@Titti:grazie, che gentile.
@Ale:vedi che vaso di Pandora si è scoperchiato con questa minestra?
@cicalarauca: uhé, finalmente riesco a leggere un tuo commento. Basin.
@artemisa: grazie! incredibile quante amiche abbia fatto emergere il post della menestra de lacc.
Un abbraccio a tutte
a presto
eu
questo post è troppo carino. intanto la ricetta mi piace assai, sono una vera patita di ogni tipo di minestra.
RispondiEliminapoi quando ho visto le istruzioni in dialetto, mi sono preoccupata, non avendo letto che sotto c'erano in italiano, e ho fatto i miei sforzi per capirla lo stesso. ce l'ho fatta, quindi, a questo punto, ti pregherei quasi di togliere la versione italiana: se ho fatto questa fatica io, che la facciano anche gli altri tuoi lettori :-))))
minestra di memoria minestra del cuore che c'è di più buono? non la cambierei con nessuna proposta segaiola di chef modaiolo di regime!!
RispondiElimina(che ti appioppano -facce di bronzo- una bava di lumaca nel piatto)
frequento di gà con immenso piacere il riso amidoso con la patata lessa è una cosa che mi concedo quando voglio star bene col poco, in diletto abruzzese si direbbe " ariggiust lu schtommek" tradotto " mette a posto lo stomaco" grazie a te aggiungerò il latte e la noce moscata, eugenia cara mi piace imparare da te!
Che ricordi mi hai risvegliato! Mia nonna me lo preparava sempre, senza burro e noce moscata, ma con lo zucchero: era la mia cena preferita insieme al semolino preparato allo stesso modo!
RispondiEliminaCome me la ricordo..mia nonna spesso mi faceva il riso al latte, senza patate..era un crema buonissima, come questa. Che bei ricordi..
RispondiEliminacome mi ispira questa minestra!!=)dev'essere una bontà!!mia nonna ogni fatto fa riso e latte ma le patate mi sono proprio nuove!!
RispondiElimina@Gaia:le minestre, secondo me, sono troppo sottovalutate; pensare che si potrebbero declinare in infinite varianti, tante quanti sono gli ortaggi, i cereali, i legumi offerti dal mercato.Fosse per me, le metterei in tavola ogni sera. Grazie dell'apprezzamento, sono contenta di essere in buona compagnia.
RispondiElimina@Papavero: sono d'accordo; credo che si stia andando alla deriva con questi esasperati tentativi di stupire ad ogni costo. Anche la cucina troppo concettuale comincia a starmi un po' "su lu schtommek", per dirla come voi amici abruzzesi ;)))
Senti, riso e patata asciutti o in brodo? Mi piacerebbe approfondire.
@Elena:ciao! Ecco, io mi sono ricordata di un'altra cosa che faceva mia nonna per cena: lei la chiamava "paniscia" e non era altro che una polentina molto lenta.Cuoceva la farina di mais in tanta acqua, per una mezz'ora. Una volta pronta, la versava nella fondina e ci metteva sopra un fiocco di burro. A parte, riempiva una scodellina di latte freddo: con un cucchiaio prendeva una porzione di "paniscia", la intingeva nel latte e consumava in questo modo un pasto sano e nutriente, molto adatto alle persone con carenza di denti...
@Cinzia: W le nonne, vestali del mangiare semplice e salutare!
@Imbini: non resta che provare anche questa versione.
Grazie infinite dei preziosi riscontri; a presto
Ciao!
RispondiEliminaMia nonna mi faceva sempre riso e latte da piccola, da leccarsi i baffi...la tua variante con le patate mi attira molto!Proverò!
Buon week end
Ciao, Moni, bene arrivata! Buon week-end anche a te.
RispondiEliminammh..non pensavo fosse possibile avere l'acquolina in bocca per una minestra!e invece sì!sembra davvero deliziosa :D
RispondiElimina@Peanut:grazie. Io adoro le minestre, le mangerei sempre.
RispondiEliminaabbraccio