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sabato 1 novembre 2008

Oss da mord

Dolcetti tipici del periodo di Ognissanti, gli oss da mord (ossi da mordere) sono biscotti secchi, a lunga serbevolezza (se conservati ben chiusi in scatole di latta). Facili da preparare, sono un buon modo per consumare gli albumi avanzati da qualche altra preparazione. Questa ricetta è ispirata a quella di un pasticciere svizzero, Nereo Cambrosio, ma personalizzata nelle dosi, negli aromi e nel procedimento.



70 g di scorza d'arancia candita
200 g di mandorle con la buccia
325 g di farina bianca
325 g di zucchero
4 g di ammoniaca per dolci (bicarbonato d'ammonio)
un pizzico di sale
una buona pizzicata di cannella in polvere
un nonnulla di chiodi di garofano in polvere
un sospetto di cardamomo in polvere
3 albumi (ca 125 g)
la buccia grattugiata di 1 limone (non trattato)

Tritare piuttosto finemente la scorza d'arancia candita. Tritare molto grossolanamente le mandorle. Riunire la farina, lo zucchero, l'ammoniaca per dolci, il pizzico di sale e le spezie nella ciotola dell'impastatrice; mescolare per 1 minuto con la frusta a K. Versare al centro gli albumi, le scorze tritate e le mandorle; riprendere a impastare per poco tempo. Si dovrà ottenere un panetto piuttosto compatto. Metterlo sulla tavola di legno ben infarinata e dargli la forma di un rettangolo, di circa 35 cm di lunghezza e 8 cm di larghezza. Spolverarlo di farina anche in superficie, trasferirlo su un vassoio e tenerlo in frigo per 30-40 minuti. Trascorso questo tempo, rimetterlo sul tagliere e dimezzarlo, con l'aiuto di un coltello affilato, nel senso della lunghezza. Affettare i due rettangoli in pezzi di circa 1 cm di spessore, disporli su due placche coperte da carta forno, tenendo i pezzi ben distanziati (in cottura si allargano parecchio). Cuocere in forno preriscaldato a 160°C per circa 12. Estrarre le placche dal forno, capovolgere i biscottini e proseguire la cottura per altri 2 o 3 minuti, a 140°C.






Altri dolci del periodo:
pan di mort (I versione)
pan di mort (II versione)

4 commenti:

  1. che bello: serbevolezza, un nonnulla... grazie eu.

    li faccio, li faccio, ho i bianchi...

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  2. Come sono belle le tradizioni che discendono a noi da remoti antenati, che facciamo rivivere anche per loro, come ho letto nel post qui sotto.

    Degli "ossi" ti voglio segnalare il "giochetto" di parole che si usa qui da noi, nato probabilmente per esorcizzare: il dolce si chiama, per una lieve variazione del dialetto locale, "oss de mord" e quella consonante finale suona molto simile alla t, anzi è indistinguibile, quindi i biscotti sono chiamati... "ossi di morto"!

    Ciao. Daniele

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  3. @ artemisia: sono davvero gradevoli questi dolcetti. Fammi sapere se ti sono piaciuti.
    PS ho un debole per i sostantivi desueti ;)
    @ daniele: sai che, anch'io, li avevo sempre chiamati "oss de mort"? Solo da qualche anno ho appreso la sottile differenza.
    @ Lisa: ciao, Lisa. Che bel blog hai!

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