Non c'è nulla che mi ricordi l'infanzia più del budino Elah. Al cioccolato, of course. La nonna cercò in tutti i modi di portare me, mio fratello e i miei cugini sulla retta via del budino casalingo, fatto con latte, farina, uova, zucchero e buon cioccolato svizzero, ma invano: "O L'ELAH, O NIENTE!". Quando, un paio di volte, le nostre mamme tentarano di somministrarci un'altra marca di budino, sperando non ce ne accorgessimo, le smascherammo al volo. E furono lamenti e recriminazioni a non finire, essendo costretti a trangugiare, obtorto collo, la vile imitazione. Ricordo che, a sedici anni, ne mangiavo ancora una scodella da mezzo litro ogni sera, a guisa di dessert. Ma allora pesavo 42 chili e potevo ben permettermelo! Seguendo la consolidata tradizione, ho trasmesso l'imprinting alle figlie che, entrambe maggiorenni, ancora lo richiedono spesso. Inoltre, come argutamente mi ha fatto notare la figlia minore Giulia, la casa produttrice ha mantenuto la buona creanza di dare del lei al consumatore, mentre lo guida nella preparazione del budino.
Vista l'esperienza di lungo corso, mi permetto di suggerire il secondo metodo di cottura, che abbrevia di qualche minuto l'operazione.
Invece di mescolare subito la polvere Elah al latte, rallentando il raggiungimento dell'ebollizione a causa del continuo rimestare a cui si è obbligati, porto a bollore il solo latte, lo tolgo per un momento dal fornello, aggiungo il preparato, mescolando con un frustino, e riporto sul fuoco. Tre minuti di cottura e il budino si può versare negli stampini, precedentemente inumiditi d'acqua.
Vista l'esperienza di lungo corso, mi permetto di suggerire il secondo metodo di cottura, che abbrevia di qualche minuto l'operazione.
Invece di mescolare subito la polvere Elah al latte, rallentando il raggiungimento dell'ebollizione a causa del continuo rimestare a cui si è obbligati, porto a bollore il solo latte, lo tolgo per un momento dal fornello, aggiungo il preparato, mescolando con un frustino, e riporto sul fuoco. Tre minuti di cottura e il budino si può versare negli stampini, precedentemente inumiditi d'acqua.
col budino Elah hai scoperchiato il vaso di pandora dei ricordi, Eugenia
RispondiEliminache bel ricordo...sommerso nella nebbia degli anni.
RispondiEliminache bontà, ma allora il latte era quello del contadino.
Mammia mia, il budino Elah!
RispondiEliminaPerò, Eugenie, batti la fiacca, eh!
sandra
Hai ragione, Sandra, batto la fiacca davvero, ma dev'essere una reazione all'attivismo sfrenato di Artemisia :))
RispondiEliminaAnche a me ricorda l'infanzia,ma per un altro motivo:lo zio paterno lavorava per la Elah e spesso sono andata con lui in fabbrica,dove mi riempivano di caramelle che io,che non amavo i dolci,mettevo in tasca ringraziando calorosamente...
RispondiEliminaRicordo che vi fu un periodo ..forse inizi anni 2000 che la Elah usci'con un nuovo gusto ..cioccolato e arancia insieme...unica bonta'...ma da tanto non lo trovo piu'...
RispondiEliminaGrazie del gentile commento e della condivisione di "dolci" ricordi.
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