200 g di cioccolato fondente
100 g di cioccolato bianco
nocciole macinate
1 cucchiaio di cacao amaro
olio di riso q.b.
nocciole intere
Dunque,iniziamo con la premessa che escluse le cioccolate i restanti ingredienti non li peso,vi spiegherò in seguito del perchè.Facciamo fondere a bagnomaria due etti cioccolato fondente e un etto di quello bianco,o due etti al latte e un etto di fondente,naturalmente il rapporto tra le cioccolate è di libera scelta. Versate il cioccolato in una zuppierina,nel frattempo avrete macinato in modo grossolano delle nocciole che metterete nel recipiente,aggiungete della crema gianduia,un cucchiaio di cacao amaro,un poco di olio di riso,mescolate il tutto e lasciate rapprendere.Quando l’impasto avrà raggiunto la consistenza giusta per essere manipolata con le mani formate delle piccole palline dalla grossezza di grosse nocciole ,poggiatele su vassoio ricoperto di carta stagnola,e dopo un certo numero adagiatevi sopra una nocciola intera,lasciate indurire.Ora una a una immergete le palline n cioccolato fondente,lasciate solidificare.Questo il procedimento che seguo,ma mi rendo conto che non tutte hanno gli ingredienti necessari,per esempio la crema gianduia di mia produzione,come supplire?Non scandalizzatevi ma necessità è virtù,usate una crema di origine piemontese. Chiarisco che la crema,il cacao in polvere,l’olio,hanno lo scopo specifico di ammorbidire l’impasto,ecco del perché non peso gli ingredienti. Vi avverto ancora che procedere a questa lavorazione è un problema di manualità,che si acquisisce con la pratica,pertanto le prime volte non date la colpa al maschietto,ma alla vostra incapacità congenita di essere nel giusto. A proposito,a volte mi capita di ascoltare delle giovani che alla domanda che tipo di uomo vorrebbe sposare,oltre alle solite richieste dicono che vorrebbero un uomo che sappia divertirle,vorrebbero una specie di marionetta?Un buon San Valentino a tutte voi e se permettete ai vostri partner.
Fabio
per qualche spiegazione in più, andate a leggere qui
mi piace questo dire le cioccolate al femminile, (per me la cioccolata è in genere quella in tazza, il cioccolato il resto) non male l'idea di farsi i baci perugina in casa..ad avere tempo però!
RispondiEliminasimpatico l'uomo che sta ai fornelli e che ci sa stare, sarà perché a me non è toccato, ma trovo che ne ricavi quell'addolcimento di carattere, vogliamo dire di marca femmninle, senza stereotipare troppo, mettere le mani in pasta, sporcarsele queste mani e dare loro il piacere dei movimenti e dei dosaggi e di altre mille diavolerie in corso, è un bel guadagno a mio giudizio, serve a condividere e anche così le due metà del mondo forse si riavvicinano, forse interloquiamo meglio, cmq a me non dispiace l'uomo che sa pasticciare in cucina. E tralascio deliberatamente la complessa e annosa questio del perché i grandi chef siano uomini, le donne si sono fatte espropriare anche del territorio loro assegnato oppure è proprio sull'obbligo e dell'obbligo che non abbiamo voluto farne un piacere? (beh ora le cose sono cambiate, stiamo in cucina per divertissement,pour jouer, per rilassarci, per meditare, per il piacere di cucinare)(vabbè anche per la necessità di nutrirci e nutrire i nostri cari!).
cara Eu, da questa ricetta si è dipanato un filo di pensieri...