Quando mia figlia G. frequentava le scuole elementari, andava ghiotta per delle polpette di patate, tipo rösti, che mi venivano consegnate a domicilio da una di quelle aziende specializzate in surgelati. Quel tipo di servizio, comodo anche se pagato salato, divenne in breve una specie di schiavitù: dovevi per forza comprare qualcosa ogni quindici giorni, pena la cancellazione dai loro tabulati. Inutile dire che li salutai senza troppi patemi d'animo. Ma quelle polpette erano il rimpianto della mia piccina. Cosa fa una madre in questo frangente? Si ingegna, ci studia sopra, si atteggia a grande replicatrice di ricette segrete... Per farla breve, ecco il risultato di cotanta applicazione cerebrale.
3 patate medio grandi (ottime quelle a buccia rossa e pasta gialla)
3 cipollotti o 1 grosso porro
2 cucchiai di olio extravergine
1 uovo
1 cucchiaio raso di farina 00
40 g di formaggio dolce (latteria, asiago)
sale, pepe bianco, noce moscata, cumino
Lessare le patate con la buccia, partendo da acqua fredda; quando spiccherà il bollore calcolare 10 minuti di cottura, scolare e lasciare raffreddare. Nel frattempo, far appassire nell'olio i cipollotti o il porro tritati, salandoli con giudizio. Lasciarli raffreddare. Sbucciare le patate e passarle alla grattugia a fori grossi (noterete che saranno ancora piuttosto al dente). Passare anche il formaggio dalla medesima grattugia. Riunire il tutto in una bacinella, aggiungere i cipollotti, l'uovo, la farina, mescolando accuratamente. Insaporire con sale, pepe bianco dal mulinello, una grattugiata di noce moscata e un sospetto di cumino. Aiutandosi con un cucchiaio da minestra, prelevare una porzione di impasto, formare una pallina, appiattirla e adagiarla su una placca ricoperta da carta forno. Continuare fino ad esaurimento del preparato. Cuocere a 190°C per circa 25-30 minuti.
carissima Eugenia: cosa non fa una mamma per accontentare i figli! Ma devo dire che le tue polpette accontentano di certo anche gli adulti. Di taanto in tanto anche Laura (mia adorata consorte) le prepara. A me non vengono cosi buone come a lei, poi mi si disfano.
RispondiEliminaLeggo con grande piacere anche i post precedenti, spero che il risotto sia stato all'altezza della situazione, e che i filetti parlassero Comasco.
e sempre un grande piacere farti visita.
se vedum.
carissima eugenia
RispondiEliminati ho ritrovata rileggendo una ricetta della focaccia di olive della tua omonina.
Anche a casa nostra i tortini di patate sono considerati un vero comfort food e sono felice di riuscire a farli nella mia nuova cucina che risente della mancanza di tutti i miei attrezzi preferiti
li farò questa sera
abbracci
comidademama
molto attraenti.
RispondiEliminaGrazie. Caro Sergio, quel risotto era fatto a regola d'arte. Sarà che io, per questioni di linea e malinteso salutismo, tendo a condire troppo poco, ti garantisco che non ho mai mangiato un riso così "melato" e saporito. Ci sentivi davvero l'abbondanza del burro e del parmigiano. Quanto al pesce persico, che ti posso dire? Dalle dimensioni sembrava proprio nostrano ed emanava un soave profumo, ma la carta d'identità non gliel'ho chiesta.
RispondiEliminaElena, che piacere la tua visita!
Artemisia, ti ringrazio per seguirmi con così tanta attenzione. Ne sono sommamente lusingata.
Altrove, Eugenia, ti chiedi: "Cosa ci troveranno di bello nelle mie polpette di patate?" Be', io lo ho viste entrando nel tuo resort e mi ci sono precipitata...
RispondiEliminaabbraccio
conosco ben il tuo proverbiale amore per le patate :DDD
RispondiEliminaun abbraccio
eu