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venerdì 7 novembre 2008

Crostini al Castelmagno e confettura di petali di rosa



Tenevo da anni in credenza questa profumatissima confettura ai petali di rose di Bulgaria. Piacevole il contrasto dolce-sapido con il Castelmagno, come da suggerimento accademico, anche se, nel mio caso, anziché una crema ho ottenuto una fonduta (un zic di latte di troppo). Poco male, il resto è andato a mantecare un piacevole risotto.

3 commenti:

  1. magnifico :)

    PS: hai lasciato la fonduta in frigo per qualche ora? dovrebbe rassodarsi.

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  2. l'ho lasciata tutta la notte.Era abbastanza consistente, ma non spumosa come quella che ho visto nella tua foto. Non so se dare la colpa al latte (l'ho messo a occhio, soprappensiero) o al fatto che ho grattugiato il formaggio, anziché ridurlo in scaglie.
    Quest'ultima volta, me ne hanno venduto un pezzetto con un'unghia (la parte immediatamente sotto la crosta) piuttosto marcata. Ho letto che questa caratteristica appartiene al Castelmagno cosiddetto "d'alpeggio", con una pasta meno secca e più tenera e setosa. In effetti, la fonduta era cremosissima, senza granellini.

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  3. interessante quaesta storia dell'unghia! terrò presente.

    in realtà, la crema muta da castelmagno a castelmagno. l'ho fatta con un castelmagno acquistato in un differente negozio, e ci ha messo molto di più a fondere, si aggrumava, non ne voleva sapere, alla fine è venuta una crema meno setosa, ma come attraversata da faglie. comunque buona.

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