Curiosità:Da sempre il biancospino è stato associato come propiziatorio per la fertilità e per la protezione della casa. Nella mitologia greca Era, la moglie di Zeus, concepì Ares e sua sorella Eris col solo tocco di un biancospino in fiore. Nell’antica Roma era associato alla dea Cardeo (la dea del parto) ed era usanza mettere sopra le porte ramoscelli di biancospino per allontanare gli spiriti maligni. La sua leggenda più bella riguarda Giuseppe d’Arimatea, che dopo la morte di Cristo ne avrebbe raccolto il sangue in un calice divenuto poi il Sacro Graal. Arricchitosi con il commercio dello stagno e sbarcato in Inghilterra a Glastonbury, dal suo bastone, piantato a terra per la stanchezza, fiorì miracolosamente un biancospino.
lunedì 31 marzo 2008
Il biancospino
Curiosità:Da sempre il biancospino è stato associato come propiziatorio per la fertilità e per la protezione della casa. Nella mitologia greca Era, la moglie di Zeus, concepì Ares e sua sorella Eris col solo tocco di un biancospino in fiore. Nell’antica Roma era associato alla dea Cardeo (la dea del parto) ed era usanza mettere sopra le porte ramoscelli di biancospino per allontanare gli spiriti maligni. La sua leggenda più bella riguarda Giuseppe d’Arimatea, che dopo la morte di Cristo ne avrebbe raccolto il sangue in un calice divenuto poi il Sacro Graal. Arricchitosi con il commercio dello stagno e sbarcato in Inghilterra a Glastonbury, dal suo bastone, piantato a terra per la stanchezza, fiorì miracolosamente un biancospino.
domenica 30 marzo 2008
Riso cinese
Ingredienti per 2 o 3 persone
150 g di riso che non scuoce (io uso il Thaibonnet)
2 o 3 cipollotti (con parte del gambo verde)
una manciata di piselli
1 hg di prosciutto cotto tagliato in una sola fetta
2 uova
olio
sale
Mettere una pentola d'acqua sul fuoco. Al bollore, salare e gettarvi i piselli. Trascorsi pochi minuti, prelevarli con la schiumarola e tenerli da parte. Lessare il riso nella stessa acqua. In un wok mettere a scaldare dell'olio; saltarvi i cipollotti tagliati a julienne, aggiungere i piselli, lasciar insaporire, salare. Aggiungere anche il prosciutto, tagliato a dadini. Rompere le uova in una scodella, mescolarle brevemente con i rebbi di una forchetta. Creare uno spazio all'interno del wok, versare il composto d'uova e lasciar rapprendere per pochi istanti, mescolando in continuazione. Scolare il riso e farlo insaporire con quanto preparato.
mercoledì 26 marzo 2008
Frittata con l'erba di san Pietro
Per quattro persone occorreranno:
6 uova grandi
una quarantina di tenere foglie di erba di san Pietro
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
sale, pepe, profumo di noce moscata
un cucchiaio d'olio
Lavare e asciugare le foglie di erba di san Pietro. Togliere loro il gambo e la costola centrale (sono un po' coriacei). Battere brevemente le uova, condirle con sale, pepe, noce moscata e grana. Aggiungere le foglie, dare ancora una mescolata e cuocere in padella antiaderente ben calda e unta con un goccio di olio d'oliva.
NB io ho usato mezza dose, la frittata era per due persone.
Insalata contadina
insalata mista (in questo caso: valerianella e radicchio rosso)
qualche fungo champignon
pancetta tesa dolce
pane baguette
un cilindro di Sainte-Maure (formaggio di capra)
3 cucchiai di olio extravergine
1 cucchiaio di aceto rosso
1 cucchiaino di senape di Digione
sale, pepe nero del mulinello
Lavare e sgrondare le insalate. Tagliare a dadini la pancetta e farla tostare in un padellino antiaderente, senza altri grassi. Tenerla in caldo. Tostare su un lato le fette di baguette, ricoprirle sull'altro con le fettine di chèvre, ripassarle sotto il grill per far sciogliere il formaggio. Preparare la vinaigrette sciogliendo il sale nell'aceto, aggiungendo la senape e montando con l'olio, fatto scendere a filo.Profumare con il pepe. Disporre le insalate nei piatti individuali, guarnire con i funghi (affettati all'ultimo momento), la pancetta croccante, i crostini al formaggio. Condire con la vinaigrette.
lunedì 24 marzo 2008
Bruschette mediterranee
Per quattro persone occorreranno:
un pane tipo francese leggermente raffermo
8 falde di pomodori secchi sott'olio
una manciata di olive verdi dolci
2 cucchiai di capperi sott'aceto
1 spicchio d'aglio (se piace)
2 pomodori ramati
sale, pepe nero del mulinello
olio extravergine saporito (ottimo quello di Canino)
timo e basilico freschi
Scolare le olive e i capperi dal liquido di governo. Sciacquarli sotto un getto d'acqua corrente e asciugarli perfettamente. Tritare grossolanamente a coltello le olive denocciolate, i capperi e i pomodori secchi. Sbollentare per un paio di minuti i pomodori freschi, raffreddarli e pelarli. Privarli dei semi e dell'acqua di vegetazione, tritarli grossolanamente. Affettare uno spicchio d'aglio. Riunire tutto in una ciotola, salare con parsimonia, pepare senza avarizia e allungare con del saporito olio extravergine di oliva. Profumare con le foglioline di timo e basilico. Lasciar riposare al fresco per un'oretta. Tagliare a fette il pane, grigliarlo su ambo i lati e ricoprirlo generosamente con quanto preparato.
domenica 23 marzo 2008
Buona Pasqua 2008
La Santa Pasqua
Il momento della Resurrezione era solenne.
Venivano liberate le campane tenute legate durante la morte del Cristo e suonavano a lungo per consentire che ciascuno potesse correre al lago, o a una fonte, oppure al secchio stesso di casa, per bagnarsi gli occhi con l’acqua, che era considerata in quel momento benedetta. E in molti luoghi si annodava una corda attorno a un albero da frutta, per legarvi simbolicamente i fiori che erano prossimi a sbocciare, cosicché non cadessero immaturamente.
In Tremezzina, sulla porta della chiesa, il parroco benediceva un rotolo di corda per barche e ne staccava un capo con una fiammella; i ragazzi correvano a distribuire pezzetti di quel moncone nelle case, ricevendone regali. Sulla montagna, i piccoli caprai buttavano un sasso lontano, per cacciare i serpenti velenosi.
Il giorno di Pasqua, dopo la messa, ciascuno festeggiava in famiglia la solennità: la primavera era ormai vicina anche sulla montagna e si apriva la speranza dopo i duri mesi di privazione dell’inverno. Nel pomeriggio, però, gruppi di uomini e di ragazzi, i componenti della banda soprattutto, che avevano partecipato alle processioni, giravano per le case dei più abbienti del paese a fare una suonatina e a raccogliere uova sode e fiaschi di vino. L’ultimo ricordo della Pasqua si sarebbe avuto in occasione del prossimo battesimo: il neonato che rompeva la nuova acqua battesimale doveva offrire al parroco un capretto; il sacerdote l’avrebbe diviso in due, metà per sé e una metà per gli ammalati. Tutto dunque, anche a Pasqua, finiva come ogni vicenda umana, triste o lieta che fosse: una buona mangiata in compagnia!
Bibliografia
sabato 22 marzo 2008
L'attesa
Uova di pasticceria, uova dipinte da piccole mani di bimbi. Tutto è pronto. La Resta, il dolce tipico di Como, sta per entrare in forno. La spiga di grano (o resta), tracciata sulla superficie, allude ai riti primaverili legati alla rinascita della natura ma anche alla Pasqua cristiana:"Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12-24). Un augurio speciale di Buona Pasqua a tutti voi!
Impastare il lievito, sciolto in poca acqua tiepida, con un quarto della farina bianca e lasciare lievitare per un'ora. Impastare la restante farina con lo zucchero, il miele, il burro, le uova e la buccia del limone grattugiata, unire all'impasto precedente e lasciare lievitare per un'ora.
Manipolare di nuovo l'impasto, unendo le uvette e la frutta candita, disporlo su una teglia da forno dandogli la forma di un grosso pane allungato e infilandovi per il lungo un ramoscello di ulivo. Lasciare lievitare e poi infornare a cuocere per circa 40/50 minuti a 180°C.
giovedì 20 marzo 2008
Lamponi in gelatina di Brachetto
Dosi per 6 bicchieri
2 piccoli cestini di lamponi
1 bottiglia di Brachetto d'Acqui
5 cucchiaiate di zucchero
10 grani di pepe di Giamaica
2 stelle d'anice
la buccia di un'arancia non trattata
2 cucchiai di succo d'arancia
6 fogli di gelatina Paneangeli
In una capace pentola di acciaio versare il vino, lo zucchero e gli aromi. Portare a bollore e cuocere per un paio di minuti in modo da far sciogliere perfettamente lo zucchero. Mettere a mollo in acqua fredda la gelatina; quando sarà morbida unirla al vino aromatizzato, mescolando accuratamente. Lasciar intiepidire la preparazione poi filtrare. Bagnare con acqua fredda gli stampi. Versare un dito di vino in ogni contenitore e lasciar rassodare in frigo. Lavare delicatamente i lamponi e porli ad asciugare su un panno carta. Quando la gelatina sarà rappresa, cominciare a disporre la frutta in ogni vasetto, premendo un poco per farla penetrare. Riempire tutti i contenitori con il liquido e riporli in frigo per qualche ora fino a completo rassodamento.
mercoledì 19 marzo 2008
Macedonia di mango e banane aromatizzata al lime
martedì 18 marzo 2008
Tartare di champignons su letto di spinaci novelli e uova di quaglia
per la tartare
16-20 champignons bianchi
un mazzetto di erba cipollina
timo fresco
1 cucchiaino di senape di Digione
olio extravergine di oliva*
succo di limone
sale
per l'insalata
150 g di spinaci novelli
12 uova di quaglia
fette di pan carré
per la citronnette
olio extravergine
sale
pepe bianco del mulinello
1/2 cucchiaino di senape di Digione
succo di mezzo limone
qualche goccia di Worcestershire sauce
Lavare ed asciugare l'erba cipollina, tagliarla a pezzettini ed unirla alle foglioline di tre rametti di timo. In una ciotolina, sciogliere nel succo di limone due bei pizzichi di sale . Unire un cucchiaino di senape, mescolare accuratamente e montare la salsa facendo scendere, a filo, olio extravergine quanto basta. Profumare con il trito d'erbe. Pulire gli champignons, eliminando con un coltellino le parti terrose, passandoli sotto un getto d'acqua corrente e asciugandoli immediatamente. Tagliare i funghi a pezzetti minuscoli e condirli con la salsa preparata. Lavare e asciugare perfettamente gli spinaci. Lessare le uova di quaglia, immergendole in acqua fredda salata e contando 3 minuti dal momento dell'ebollizione.Raffreddarle in una ciotola contentente acqua gelata, poi sgusciarle e tagliarle a metà. Preparare una citronnette con gli ingredienti indicati. Tostare le fette di pan carré e tagliarle a triangolo.Disporre le foglie di spinaci sui piatti individuali, mettere al centro un coppapasta, riempirlo con la tartare, premendo un poco in superficie. Sfilare l'anello, guarnire con le uova di quaglia e le fette di pane tostato.Passare a parte la salsiera con la citronnette.
*per questa preparazione ho usato olio extravergine Vanini