La torta verde è una specialità di Nizza Monferrato (Asti). Ogni anno, in occasione della "Fiera del Santo Cristo”, manifestazione tendenzialmente agricola che si svolge nel periodo pasquale, le viene addirittura dedicata una sagra. Il nome non tragga in inganno, perché non si tratta di un dolce, magari colorato come dettano le ultime tendenze del cake design, ma di una torta salata molto buona a base di riso ed erbette di campo. Come tutte le ricette della tradizione, ogni famiglia crede di possederne la versione più autentica: chi usa le erbe spontanee dei campi; chi usa gli spinaci; qualcuno aggiunge 4 uova e altri addirittura 12. In ogni caso, la torta è sempre ottima. Ne avevo già preparata una versione qualche anno fa, e ultimamente, complici due bellissimi mazzi di bietoline comprati al mercato, l'ho rifatta, riproponendomi di non lasciarla andare nel dimenticatoio perché è davvero gustosa e, tra l'altro, è pure gluten-free.
TORTA VERDE DI NIZZA MONFERRATO
Per una teglia da 26 cm di diametro2 grossi mazzi di bietoline (scottate e strizzate rendono 450g circa)
2 porri
180 g di riso (io ho usato un po' ereticamente un Basmati, perché l'avevo da smaltire, ma andrà bene un Arborio o quello che vi torna più comodo)
4 uova + 1 tuorlo per spennellare la superficie della torta
65 g di parmigiano grattugiato
abbondante maggiorana fresca
pane (di riso) grattugiato
aghi di rosmarino tritati
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
Lavare le bietole in più acque; scottarle per pochi minuti in poca acqua bollente, leggermente salata. Scolarle, strizzarle bene tra le mani e tritarle grossolanamente. In un'ampia padella, mettere a soffriggere, in poco olio, i due porri, affettati finemente. Aggiungere il riso, farlo insaporire per qualche minuto nel soffritto poi unire la verdura, mescolando per un paio di minuti. Versare sopra poca acqua bollente, salata, cuocendo per circa 6 o 7 minuti (per i tempi, regolarsi con la varietà prescelta di riso). Il riso dovrà essere ancora molto al dente e ben asciutto. Far raffreddare. Sbattere le uova, conservando un tuorlo. Aggiungere il parmigiano grattugiato, sale, pepe e abbondante maggiorana tritata. Unire questo composto al riso freddo, mescolando accuratamente. Versare il preparato in una teglia unta di burro e spolverata di pangrattato. Livellare la superficie, pennellarla con il tuorlo d'uovo rimasto, cospargerla con un po' di pangrattato, qualche ago di rosmarino e foglioline di maggiorana. Irrorare con un filo d'olio e cuocere in forno caldo, a 180°C, per circa un'ora. E' più buona gustata tiepida.
Che bella questa "torta". Più che immaginarla dolce, l'avevo immaginata in crosta di brisée o altro. E invece nulla :) Non la conoscevo :) Grazie per questa nuova scoperta.
RispondiEliminaPs. La millefoglie di zucchine alla fine non l'ho più fatta.. Mi sono accorta ieri sera tardi che della ricotta era rimasto solo un sogno -.- Me l'hanno finita a pranzo a mia insaputa.. Prossima volta controllo il frigo -.-
Mai lasciare incustoditi certi tesori! Succede spesso anche a me: apro il frigo convinta di trovarci una certa cosa, ma qualcuno (leggi figlia) se l'e' gia' sbafata a mia insaputa.
EliminaBuonissima!! Credo di averla assaggiata in qualche agriturismo in quella zona e mi ricordo che fosse davvero ottima!! Riso e erbette c'erano, ma era tra gli antipasti misti e quindi innominata! Un abbraccio!
RispondiEliminaUn abbraccio a te, Silvia. Buon fine settimana!
RispondiEliminache buona non la conoscevo grazie per la ricetta !!!!un abbraccio...
RispondiEliminagrazie! un abbraccio, mammalorita.
Eliminaho fatto tempo fa una ricetta simile e ci è molto piaciuta, segno la tua versione, ha un ottimo aspetto ! Buona domenica, un bacione
RispondiEliminail bello di queste torte rustiche e' che, dato un tema, lo puoi declinare in mille modi, per esempio utilizzando le erbe spontanee come le ortiche, la borragine o una manciata di Claytonia perfoliata o Lattuga dei minatori. Un bacione, Chiara.
EliminaMI PIACE! Sorrisi a profusione :-)
RispondiEliminagrazie. Fabi :))
RispondiEliminaE una torta veramente buona. I miei genitori essendo di Nizza Monferrato tutti gli anni a Pasqua la facevano aggiungendo a questa ricetta del lardo
RispondiEliminaGrazie del gentile commento. Buon l'idea di aggiungere del lardo. La terro' presente.
RispondiEliminaun grandissimo grazie dal Monferrato astigiano:) ho tutto e credo la farò prestissimo :))
RispondiEliminaGrazie, Claudia. Un abbraccio.
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