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lunedì 7 settembre 2020

Crème caramel, nuova ricetta

Sono molto contenta di questa nuova ricetta di crème caramel: l'effetto finale è un prodotto dalla consistenza cremosissima e un sapore molto ben bilanciato tra il dolce della crema e l'amarognolo del caramello. Ovviamente ci vogliono tutti gli accorgimenti del caso, come la cottura dolce a bagnomaria, con acqua che non deve mai bollire o nel budino si formeranno gli antipatici buchetti, senza dimenticare  l'indispensabile  riposo in frigo di minimo 12 ore (io ce l'ho tenuto 24) in modo da annullare qualsiasi retrogusto di uovo. Ho anche il sospetto che pure le uova, freschissime, di allevamento a terra e di taglia grande, non siano estranee al buon  risultato ottenuto; peccato che non ricordi assolutamente la marca, avendo gettato frettolosamente la confezione in cui erano contenute. Per le dosi ho preso larga ispirazione  da quelle di una maestra di cucina, la brava e famosa Mary Berry, solo diminuendo di poco la dose di zucchero nel caramello e aumentando lievemente quella occorrente per la crema.  Inoltre, ho messo i semi di mezza stecca di vaniglia anziché l'estratto, come consigliato dalla Berry. Tutto qui, ma che bontà!


CRÈME CARAMEL
adattamento di una ricetta presa dal libro "Mary Berry:  Foolproof Cooking"


Ingredienti per 6 persone (stampo da budino, diametro 18 cm)

Per il caramello
150 g di zucchero semolato
6 cucchiai di acqua

Per il budino
600 ml di latte intero fresco di alta qualità
1/2 stecca di vaniglia 
4 uova grandi
2 tuorli
un pizzico di sale
70 g di zucchero semolato

Procedimento
Inumidire con acqua fredda le pareti dello stampo, facendone colare l'eccesso. In un pentolino, mettere lo zucchero e i 6 cucchiai di acqua. Portare sul fornello, mescolando ogni tanto fino a quando lo zucchero si sarà sciolto. Appena spicca il bollore, smettere di mescolare e far caramellare lo zucchero, portandolo ad un caldo colore ambrato. Attenzione a non farlo colorire troppo o il caramello prenderà un sapore troppo amaro. Farlo colare nello stampo preparato, girando con precauzione (e' rovente) per rivestire di caramello anche le pareti. Far raffreddare completamente.
In una casseruolina, scaldare il latte con i semi della vaniglia. Appena accenna all'ebollizione, spegnere il fornello. In una ciotola, mescolare con una frusta uova e tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale. Non si deve montare il composto ma solo amalgamarlo. Versarci sopra, in due riprese e lentamente, il latte, mescolando con delicatezza. Versare il composto nello stampo, facendolo passare attraverso un colino.
Scaldare il forno, statico, a 140° C. Preparare un pirex che possa contenere lo stampo e riempirlo a metà altezza di acqua calda. Adagiarvi dentro lo stampo, rabboccando - eventualmente - con altra acqua calda.
Cuocere per 50-60 minuti (io ho cotto per un'ora). Trascorso questo tempo, estrarre il budino dal forno e lasciarlo raffreddare dentro il bagno-maria. Una volta freddo, coprire lo stampo con pellicola e conservare in frigo per almeno 12 ore.
Un’altra ricetta di crème caramel la trovate sul blog a questo link http://labelleauberge.blogspot.com/2007/01/crme-caramel.html?m=1








4 commenti:

  1. Bentornata, Eugenia-belle auberge, mi sei mancata. Ognuno ha diritto alle sue idiosincrasie...e io aborro (ciao Mughini!) la cottura in bagnomaria tanto che ho provato a cuocere la crema in pentola a pressione. Pas mal come dicono in Francia. Scusa l'anonimato lg

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  2. Bentornata Eugenie-belle auberge, mi sei mancata. Ognuno ha diritto alle sue idiosincrasie e io aborro (ciao Mughini!) la cottura a bagnomaria ma adoro la crème caramel. Quindi... Pentola a pressione! Risultato più che dignitoso. 18 minuti dal sibilo mitico per lo stampo unico da litro, 3, per gli stampini individuali. Se vedùm...lg

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  3. Grazie! Pensa che io con la pentola a pressione ho sempre qualche timore ma forse, e sottolineo forse, in tempi lontani feci un felice tentativo. Proverò ancora con le tue preziose tempistiche. A presto lg!

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  4. Laura, grazie anche per le istruzioni di cottura con la pentola a pressione. In qualche stipetto della cucina devo avere lo “scodello “ con coperchio e relativo accessorio separatore ;-)

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