Sennonché, questa artistica e utilissima attrezzatura presenta un unico, sia pur trascurabile, inconveniente: necessita di una periodica ristagnatura dell'interno. Come risolvere il problema? La risposta me l'ha data la blogger Papavero di Campo, con il suo post sulla linea di pentole della Officina Alessi denominata "La cintura di Orione". Una visita, a fine marzo scorso, ad un fornitissimo negozio di casalinghi di Vigevano ed eccomi felice proprietaria di questa magnifica casseruola bassa a due manici, in bilamina composta di rame ad alto spessore accoppiato all'interno ad una sottile lamina di acciaio inossidabile che permette la massima igiene e facilità di pulizia senza interferire con la conduzione garantita dal rame. Ci ho già cucinato risotti, sughi, scaloppine al vino bianco e, recentemente, una peperonata da leccarsi i baffi. Trovo che le sue dimensioni (24 cm di diametro)siano perfette per una famiglia di 3-4 persone. L'unico neo è il costo, abbasta elevato: sui 200 euro. Possono sembrare molti soldi ma, vi assicuro, saranno ben spesi. Oltre ad avere in casa un oggetto di squisito design (il progettista è Richard Sapper, con la consulenza di Gualtiero Marchesi)che non potrà che aumentare di valore, avrete a vostra disposizione uno strumento di cucina straordinario: provate a cucinarci il risotto e mi darete ragione. Del resto, come ben scrive Papavero, il costo è un punto di vista relativo: "se una borsa di Hermès costa quello sproposito, al confronto uno strabiliante tegame di Alessi una bazzecola". Io prendo sempre ad esempio il comportamento di un'anziana amica di mia nonna, la quale amica non nuotava sicuramente nell'oro. Metteva da parte una certa cifra ogni mese, per poi permettersi di acquistare, a Natale, un nuovo oggetto di rame nella bottega del signor Battaglia.
domenica 29 giugno 2008
Pentole di rame
venerdì 27 giugno 2008
Crostini al salmone affumicato
100 g di salmone selvaggio affumicato
100 g di robiola Osella
1 scalogno
1 limone non trattato
qualche foglia di prezzemolo
le foglie di 1 rametto di dragoncello
pepe bianco del mulinello
pane tipo ciabatta o francese
Estrarre il salmone affumicato dalla sua confezione almeno dieci minuti prima del servizio. Lavare il limone e grattugiarne la buccia fino ad ottenerne l'equivalente di un cucchiaio da minestra. Lavare, asciugare e tritare finemente le erbe. Tritare finemente anche lo scalogno. Riunire, in una ciotolina, tutti gli ingredienti, profumando con un giro di pepe bianco. Affettare il pane e tostarlo leggermente su entrambi i lati. Quando si sarà intiepidito, spalmarlo con la crema e deporvi sopra le fettine di salmone.
Filetti di orata alla semplice
4 bei filetti di orata (con la pelle)
una cucchiaiata di olio extravergine
una nocciola di burro
un pizzico di herbes de Provence
sale
pepe
Insaporire i filetti di orata con un pizzico di erbe secche.Far scaldare in padella antiaderente l'olio e il burro; adagiarvi i filetti di pesce con la parte della pelle rivolta verso l'alto. Cuocerli qualche minuto per lato, salare e pepare. Servire con insalata mista o con una buona peperonata.
Spiedini di fichi alla pancetta
6 fichi fioroni
12 fettine di pancetta arrotolata
olio extravergine
pizzico di sale
pepe nero del mulinello
qualche fogliolina di timo fresco
herbes de Provence secche
martedì 24 giugno 2008
Proverbio di giugno
el sücc al fà pooch dagn.
Se piove per San Giovanni,
la siccità fa pochi danni.
A dar retta a questo proverbio, ci si dovrebbe augurare una bella pioggia (magari anche abbondante) per san Giovanni Battista(24 giugno). Servirebbe a dissetare la terra già rinsecchita dal caldo dei giorni precedenti e ad aumentare le riserve idriche per i giorni a venire, presumibilmente molto caldi. Ad ogni modo, se la siccità dovesse arrivare, non potrà fare molti danni in quanto la maggior parte dei frutti sono già stati raccolti.
San Giovanni Battista - Annibale Carracci - olio su tela, 117x90 cm
Ginevra, Collezione Privata
da qui
sabato 21 giugno 2008
Terrina di salmone e coda di rospo ai capperi
Per la terrina:
300 g di filetto di salmone (senza pelle né lische)
300 g di filetto di coda di rospo
4 fette di pancarré
50 g di mandorle in polvere
erbe aromatiche fresche tritate(io ho usato:prezzemolo, dragoncello, erba cipollina)
30 g di capperi sott'aceto
3 albumi
100 g di crème fraîche
sale, pepe bianco
burro per ungere la terrina
Preriscaldare il forno a 180°C. Imburrare una terrina della capacità di un litro, tapezzandone il fondo con una striscia di carta forno anch'essa imburrata. Tagliare il pesce in lunghe striscioline, salare e pepare. Passare al mixer le fette di pane, riducendole in briciole fini. Riunire in una bacinella le mandorle in polvere, il pane tritato, la crème fraîche e due albumi. Mescolare accuratamente fino a formare un impasto ben amalgamato. Incorporare le erbe ed i capperi, risciacquati, asciugati e tritati grossolanamente. Aggiustare di sale e di pepe. Infine, amalgamare delicatamente al composto l'ultimo albume, montato a neve. Disporre nella terrina un primo strato di salmone, ricoprire con parte della farcia ai capperi, disporre adesso le strisce di coda di rospo, altra farcia, salmone, farcia, coda di rospo. Terminare con uno strato di farcia. Coprire la terrina con un foglio di alluminio e cuocere, a bagnomaria, per circa 50'. Dopo i primi 20', levare la carta e proseguire la cottura a recipiente scoperto. Trascorso questo tempo, estrarre la terrina dal forno, scolare l'eventuale liquido che si sarà formato, lasciar raffreddare e mettere in frigo per qualche ora. Al momento di andare in tavola, capovolgere con precauzione lo stampo sopra un piatto di portata e decorare con foglie di insalata. Servire con la salsa ai capperi preparata in questo modo:
SALSA AI CAPPERI
1 tuorlo
1 cucchiaino di senape di Digione
15 cl di olio d'oliva (non extravergine)
succo di limone
sale, pepe bianco
una manciata di capperini sott'aceto
Mettere in una scodella il tuorlo, la senape, sale e pepe. Con un frullino elettrico cominciare ad amalgamare, a bassa velocità, gli ingredienti. Unire a filo l'olio, fino ad addensare la salsa. Completare con un po' di succo di limone e i capperi (scolati, risciacquati ed asciugati).
Pesche arrosto alla vaniglia e rosmarino
Per quattro:
4 pesche
qualche ciuffetto di rosmarino
1/2 baccello di vaniglia
4 cucchiaini di zucchero
4 cucchiai di vino bianco
burro q.b.
Lavare le pesche e gettarle in acqua bollente per un minuto. Scolarle, passarle in acqua gelata, asciugarle e tagliarle a grossi spicchi. Tagliare longitudinalmente il baccello di vaniglia, togliere i semi e mescolarli allo zucchero. Lavare e asciugare il rosmarino. Imburrare senza avarizia 4 tegliette da forno, disporvi all'interno gli spicchi di pesca, conficcare qua e là pochi aghi di rosmarino, cospargere di zucchero alla vaniglia, aromatizzare con il vino. In forno caldo a 180°C per un quarto d'ora circa.
Il bellissimo haiku di Papavero:
le pesche arrosto!
a fantasia di gola
non v'è mai fine!
giovedì 19 giugno 2008
Omelette ai fiori di zucchina
Per due persone:
10 fiori di zucchina
4 uova
2 o 3 cucchiai di latte fresco
sale, pepe bianco macinato al momento
1 nocciola di burro
100 g di ricotta freschissima
erba cipollina e maggiorana per guarnire
Lavare delicatamente i fiori, privandoli del pistillo, sgrondarli e metterli ad asciugare su un foglio di carta da cucina. Tagliarli a listerelle. Battere brevemente(giusto per mescolare insieme tuorli e albumi) le uova con il latte, unire i fiori, condire con sale e pepe. Sciogliere in un padellino antiaderente il burro e, quando sarà ben caldo, versarvi il composto. Cuocere per qualche minuto e, quando le uova cominceranno ad addensarsi, unire la ricotta. Continuare brevemente la cottura (non deve asciugarsi troppo), piegare l'omelette in due e lasciarla scivolare nel piatto. Guarnire con le erbe aromatiche fresche e servire immediatamente.
Insalata mista
Per una persona:
indivia riccia
1/2 finocchio
1 carota
1 arancia Navel
1 fico fiorone
formaggio feta
olive nere di Gaeta
citronnette: battere insieme succo di arancia e limone, sale, pepe nero macinato fresco, una goccia di Worcestershire sauce, un pizzico di paprika dolce, un cucchiaino di senape di Digione, olio extravergine.
Affettare a velo il finocchio, tagliare alla julienne la carota, spezzettare l'insalata, ridurre a cubetti il formaggio, dividere in quattro il fico, pelare a vivo l'arancia e affettarla a rondelle. Disporre il tutto con grazia su di un piatto e condire con la salsetta.
Insalata di pomodori e giuncata
Ieri, dopo settimane di maltempo, la temperatura si è bruscamente rialzata (30°) e si è avuta una giornata tipicamente estiva. Come cena, dopo una gustosa calamarata, ho servito questo secondo leggero, a base di pomodori "cuore di bue" e formaggio fresco giuncata.
Niente di più elementare, l'immagine parla da sola: pomodori e giuncata a fette, pepe nero macinato al momento, sale, origano secco, olive di Gaeta, olio extravergine sopraffino.
martedì 17 giugno 2008
I culurgionis industriali
Per quattro persone occorreranno:4 pomodori ramati, olio extravergine, due spicchi d'aglio (che sia novello, mi raccomando!), sale, pepe nero del mulinello e null'altro.
In un ampio tegame si versa un po' d'olio; si tagliano a fettine gli spicchi d'aglio e si lasciano in infusione nell'olio per una decina di minuti, mettendo la fiamma del fornello al minimo. In questo modo l'olio assumerà un soavissimo profumo, senza la prepotenza dell'aglio soffritto. Nel frattempo, sbollentare i pomodori, spellarli, privarli dei semi e tagliarli a piccoli dadi. Unirli all'olio, a cui avrete tolto l'aglio, e farli cuocere, sempre a fiamma debolissima, per 5 o 6 minuti. Salare e pepare. Il sugo dovrà rimanere piuttosto asciutto. Lessare i culurgionis per il tempo indicato sulla confezione, estrarli delicatamente dall'acqua e ripassarli per un attimo nel tegame del sugo. Disporre nei piatti e completare con una lieve nevicata di formaggio grattugiato.
C'è un solo problema da risolvere: con mezzo chilo di culurgionis si accontentano tre persone ma se ne scontenta una quarta, alla quale toccherà (come è successo a me) una dietetica porzione a base di soli tre culurgionis, contro i cinque degli altri commensali. Come risolvere il dilemma? Forse imparando a farli in casa? Ai posteri l'ardua sentenza.
lunedì 16 giugno 2008
Quelle insegne che parlano milanese
"Ciapa su e porta a cà" - Prendi e porta a casa - Gastronomia a Cusago (Mi). Versione nostrana del più esotico "Take-away".
Aggiungo un'altra perla a questa collana di insegne ambrosiane: FBL acronimo di FA' BALA' L'OEUCC - letteralmente fai ballare l'occhio - guardati intorno. Negozio di Ottica ad Assago (Mi)
Poteva mancare, in questa rassegna, il negozio di un prestinee (panettiere)? No che non poteva. Ecco qui El Prestin di corso Vercelli, a Milano.
Scoperta di recente, in via Broletto a Milano, questa insegna di tabaccaio: "Tabaché del brulett".
"El tabachée del Vigentin", sempre a Milano
Tabaché de Castelett - Tabaccaio di Castelletto
Castelletto di Abbiategrasso (Milano)
El Cestin del Pan- Il cestino del pane
Panetteria ad Abbiategrasso.
Osteria d'la scùa - Osteria della scopa
Vigevano (PV)
Qui si esce dal territorio milanese e si entra in quello pavese (sempre dialetto lombardo rimane, però).
El Prestiné-Il Prestinaio
Panetteria a Vigevano
domenica 15 giugno 2008
Peperoni ripieni al forno
Antipasto per 4 persone:
3 peperoni rossi carnosi
una manciata di capperi sotto sale
3 pomodori medi ramati
6 filetti di acciuga sott'olio
2 spicchi d'aglio (preferibilmente aglio novello)
olio extravergine
pepe nero macinato al momento
basilico per guarnire
Piante in vaso
Polygala x myrtifolia x oppositifolia BIBI PINK
Solanum jasminoides
Lavandula angustifolia
Questi arbusti tendono a crescere in maniera vertiginosa e prevedo, entro un paio di anni massimo, di doverli trapiantare in vasi singoli.
Insalata di spinaci e fragole
Per 4 persone occorreranno:
150 g di spinaci novelli
una grossa manciata di pinoli
1 cestello di fragole
150 g di ricotta salata
Vinaigrette alla senape: 1 cucchiaio di senape di Dijon, olio extravergine,aceto balsamico, sale, pepe nero macinato al momento.
Lavare e sgrondare gli spinaci. Lavare e asciugare bene le fragole; tagliarle a pezzetti. Tostare, in un padellino antiaderente,i pinoli. Affettare, con il pelapatate, la ricotta salata. Disporre il tutto in una grande ciotola e condire con la vinaigrette alla senape.
Foto da New Orleans, Lousiana.
maggio-giugno 2008