Con l'arrivo dei primi caldi - e che caldo: in questi giorni si sono raggiunti i 35°! - cerco sempre di portare in tavola piatti leggeri ma, allo stesso tempo, capaci di stimolare l'appetito fattosi improvvisamente fiacco. Agrumi e spezie diventano i miei più fidi alleati, come nel caso di questo arrosto di tacchino che, va detto, io preferisco di gran lunga servito freddo, tagliato a fettine sottili oppure ridotto a cubetti e aggiunto alla mia speciale Turkey Caesar Salad.
ARROSTO DI TACCHINO AL LIMONE
900 g di petto di tacchino
sale fino
pepe nero, appena macinato
2 grossi limoni biologici, il succo e la scorza grattugiata
2 cucchiai di olio extravergine
1 pizzico di zenzero in polvere
1 cucchiaino di senape in polvere Colman's
1 cucchiaino di paprika dolce
1 bicchiere scarso di vino bianco secco
un rametto di rosmarino
2 rametti di timo
Massaggiare il petto di tacchino con il sale, poi legarlo con dello spago da cucina per fargli mantenere la forma. Prendere una ciotola in pirex; versarci dentro il succo e la scorza grattugiata dei limoni, 1 cucchiaio di olio, una macinata di pepe, lo zenzero, la senape e la paprika. Mescolare bene con un frustino e immergere il petto nella marinata. Coprire la ciotola con della pellicola per alimenti e tenere in fresco per un paio d'ore, girando la carne ogni mezz'ora.
Scaldare l'altro cucchiaio di olio in una casseruola; farvi rosolare il tacchino (sgocciolato) su tutti i lati; aggiungere la marinata rimasta nella ciotola e, dopo un minuto, sfumare con il vino bianco bollente. Cuocere in forno a 180°C per circa un'ora, unendo le erbe aromatiche a metà cottura e, se il sugo si asciugasse troppo, un po' di acqua bollente. Far riposare l'arrosto una decina di minuti (coperto con carta alluminio) prima di affettarlo.
L'arrosto si può preparare anche in pentola a pressione: rosolare la carne nell'olio per qualche minuto; aggiungere la marinata e, in seguito, il vino bianco bollente. Appena sarà sfumato, unire un mestolo di acqua bollente e le erbe aromatiche. Chiudere con il coperchio e, al fischio, cuocere per circa 35 minuti. Far restringere il sugo su fiamma alta se dovesse sembrare troppo abbondante.
Annota bene: questo arrosto, secondo il mio parere, diventa ancora migliore servito freddo, affettato sottilmente e coperto dal suo sughetto che, dopo la permanenza in frigorifero, diventerà una saporita gelatina.
Ciao, apprezzo molto le tue ricette, all'apparenza semplici ma sempre con un bouquet di sapori stuzzicante e mai banale. Questa poi mi sembra ancor più indicata alla torrida estate 2015! Salvata :-)
RispondiEliminaGrazie, Anto. Vero, questa ricetta e' piu' che mai indicata per questa estate che sembra non finire mai (oggi pero' si sta bene) ;-)
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