Quando ero una bambina, ormai si parla di oltre mezzo secolo fa, a Natale i regali li portava Gesù Bambino e per l'Epifania si attendeva con grande trepidazione l'arrivo dei re Magi, sempre carichi di caramelle, torroni e croccante. Ricordo che mio nonno, la sera del 5 gennaio, per fare stare un po' sulla corda noi nipoti, raccontava di aver sentito in paese voci allarmanti: "pare che i re Magi siano arrivati a Como, ma non è sicuro ce la facciano ad arrivare sul lago, con queste strade gelate" diceva qualcuno; "ma certo", rincarava un altro, "con la neve e il ghiaccio i cammelli non riescono a stare in piedi!". Noi bambini ascoltavamo preoccupati e ci chiedevamo se, per quell'anno, avremmo dovuto rinunciare alla nostra dose di dolciumi. Immancabilmente, pero', la carovana reale riusciva a sfidare le insidie del viaggio e il mattino dell'Epifania era tutto un rovistare dentro i calzettoni di lana appesi ai lati del camino. Il croccante dei re Magi non era fatto con le mandorle - da noi chiamate "zaccarelle" , merce rara a quei tempi - ma con la frutta secca tipica del luogo, noci e nocciole grossolanamente tritate. Per quanto possa sembrare strano, una delle prime cose che ho realizzato in cucina è stato proprio un croccante. Avrò avuto una decina d'anni quando, sotto l'occhio esperto di mia mamma, appresi l'arte (e la misi da parte) di trasformare lo zucchero in un dorato caramello e da allora posso dire di aver conservato una mano felice. Un trucco che però ho imparato recentemente e di cui sono debitrice ad Angelo Principe (a dicembre ho frequentato un suo corso su cioccolato e praline) è quello di scaldare nel microonde o in forno le mandorle, prima di aggiungerle al caramello bollente; pare che così facendo si eviti di abbassare bruscamente la temperatura dello zucchero e si faciliti la cottura omogenea del croccante.
IL CROCCANTE DEI RE MAGI
Ecco il procedimento (realizzato a quattro mani) per fare il croccante:
250 g di zucchero semolato
250 g di mandorle pelate
Scaldare una padella o un tegamino sul fornello; aggiungere lo zucchero e, senza mescolarlo con il cucchiaio ma scuotendo ogni tanto il recipiente, farlo sciogliere fino a formare un caramello biondo scuro. Nel frattempo, scaldare per circa un minuto le mandorle nel microonde (max potenza). Ricordarsi di stenderle bene in un solo strato per facilitare una uniforme distribuzione del calore. A questo punto, aggiungere le mandorle al caramello e, mescolando con un cucchiaio di legno, farle amalgamare bene. Di solito l'intera operazione dura circa un minuto o poco più. Versare la massa su una superficie liscia ricoperta di carta forno; coprirla con un secondo foglio di carta forno e, con l'aiuto di un matterello, stenderla allo stesso spessore. Appena comincerà a intiepidirsi, levare il foglio superiore e, usando un coltello affilato, ritagliare il croccante in tanti rombi.
E adesso...fate i bravi, bambini...silenzio!... andate a letto presto
o i Re Magi non si faranno vedere...
Io il croccante di mandorle, lo mangio sempre con molto piacere. Quest'anno ho provato quello di nocciole e mi è anche piaciuto. Complimenti il tuo ha un bellissimo colore dorato. Ti informo dell'apertura del mio nuovo blog,http://pastaenonsolo.blogspot.it/, se ti va, passa a trovarmi,mi faresti cosa gradita.Buona Epifania.
RispondiEliminacroccante da invidiare per quanto è bello
RispondiEliminaGrazie della dritta del croccante di scaldare le mandorle, hai fatto bene ad imparare a fare il caramello sembra semplice ma è ottimo che si cuoce troppo
RispondiEliminagrazie Eugenia, per i tuoi ricordi e per questo croccante che viene da lontano nel tempo..
RispondiEliminaUn bacio
Giuli
Buonooooo, ricordo che quando ero piccola la mia mamma lo faceva spessissimo e io l'adoro!!!!
RispondiEliminaDopo aver fatto la meringata al torroncino di cui ti ringraziero' a vita (quando la pubblico ti dico!) ora devo proprio provare il croccante!!!!
Un abbraccio e buon anno!
Paola
Grazie mille a tutti. Domani vi risponderò con più calma. A presto
RispondiEliminaQuanti ricordi che hai fatto affiorare con questa ricetta... grazie! Mi salvo il prezioso consiglio sulle mandorle, e ne approfitto per augurarti un 2013 sereno e gioioso!
RispondiEliminaUn abbraccio
Ciao, Ale. Anche a me, scrivendo questo post, sono tornati in mente tanti bei ricordi e anche la consapevolezza che i miei vecchi sapevano rendere unica l'atmosfera di gioiosa attesa dell'Epifania.
RispondiEliminaUn abbraccio e tantissimi auguri di un felice anno nuovo.