Da un paio di settimane sono costretta ad osservare riposo assoluto a causa di una frattura al piede, risultato di una banale caduta in ambito domestico. La cosa, in fondo, non mi dispiace; stare in poltrona tutto il giorno, servita e riverita, non è poi tanto male, così come mi è di conforto ricevere moltissime telefonate da parte di amici e conoscenti che si informano sul mio stato di salute. E' ovvio che, in queste condizioni, la lettura sia uno dei miei svaghi preferiti. Sabato, mio marito mi ha regalato l'ultimo libro di Andrea Vitali, Zia Antonia sapeva di menta. Vitali, insieme a Camilleri, è uno di quegli autori che mi porterei sulla famigerata isola deserta poiché, come pochi, ha la capacità di farmi estraniare dal mondo reale, calandomi completamente in quella piccola realtà di paese, fitta di personaggi pittoreschi, che caratterizza i suoi romanzi. Ed ecco dipanarsi la storia di questa zia Antonia, intorno alla quale aleggia profumo di menta e di mistero. Non voglio togliervi il piacere di scoprire come si svolge la vicenda, ambientata nella Bellano dei primi anni Settanta, ma raccontarvi, brevissimamente, come tre sostantivi contenuti nel romanzo mi abbiano riportata indietro di tanti e tanti anni.
1) Camamèla. Tisana di camomilla.
"...Una camomilla intanto, una bella camamèla, per calmarsi e ragionare con tranquillità. Fu con in mano il vasetto della camomilla che all'Augusta venne l'idea...
...la camamèla servì a un tubo..."
Appena ho letto la parola, la camamèla mi è apparsa: imbarattolata in un vasetto di vetro, dolcemente profumata. E' stato subito un rimembrare di tazze fumanti colme della bionda bevanda; di sorrisi e di carezze. Rimedi efficaci, somministrati dalla nonna o dalla mamma, per curare lievi malesseri. E poi, vogliamo trascurare il suono deliziosamente ironico, quasi comico, di questo sostantivo? Camamèla for ever!
2) Ganivello. Giovanotto vivace e un po' scioperato.
"...Suo marito, prima del matrimonio, era stato un bel ganivello: di bocca buona, non era mai andato troppo per il sottile e un paio di volte s’era trovato a rischiare guai seri, schivati per un pelo. Secondo alcune voci, aveva persino insidiato una minorenne...".
L'è un bel ganivell! Mi sembra ancora di sentire la voce della nonna Genia quando, tra il serio e il faceto, bollava con questo nome qualche ragazzetto un po' troppo esuberante. Per la verità, il termine ganivell me ne fa immediatamente ricordare un altro: quando mio fratello o mio cugino combinavano qualche marachella, la nonna li "gratificava" con l'appellativo di "macachi". :))))
L'è un bel ganivell! Mi sembra ancora di sentire la voce della nonna Genia quando, tra il serio e il faceto, bollava con questo nome qualche ragazzetto un po' troppo esuberante. Per la verità, il termine ganivell me ne fa immediatamente ricordare un altro: quando mio fratello o mio cugino combinavano qualche marachella, la nonna li "gratificava" con l'appellativo di "macachi". :))))
3) Avaiana. Camice da lavoro.
"... A quel punto era meglio rimuovere gli indugi, risolvere i dubbi. L'ultimo tocco dell'agonia svanì nell'aria. Il Cervicati si tolse l'avaiana nera, l'appese, uscì dalla bidelleria senza nemmeno uno sguardo alla Luciana. ...."
"... A quel punto era meglio rimuovere gli indugi, risolvere i dubbi. L'ultimo tocco dell'agonia svanì nell'aria. Il Cervicati si tolse l'avaiana nera, l'appese, uscì dalla bidelleria senza nemmeno uno sguardo alla Luciana. ...."
Pensavo che il termine avaiana fosse, ormai, appannaggio di pochi nostalgici, nati agli inizi del Novecento, ma ecco la sorpresa: Vitali lo conosce e lo usa. Ricordo di averlo trovato in un suo altro romanzo, dove c'era un tale che lavorava in una drogheria e che indossava questo grembiule da lavoro. Mia nonna (chi altri, sennò?) adorava pronunciare la parola avaiana, anche per destinarla ironicamente a qualche capo di abbigliamento non proprio di buon taglio. "Togliti quell'avaiana!" , intimava bonariamente.
Eugenia guarisci presto, ma nel frattempo goditi il forzato riposo fino all'ultimo istante! un abbraccione
RispondiEliminagrazie, carissima! Oggi ho visto uno specialista che mi ha parecchio rincuorata.
RispondiEliminaNel frattempo, ci do dentro con i libri ;)
Ti auguro di guarire presto. Nel frattempo goditi la condizione di servita e riverita!
RispondiEliminavolevo solo farle gli auguri di una pronta guarigione
RispondiEliminaCiao carissima (sai che non so il tuo nome?)
RispondiEliminaMi dispiace per la tua frattura (a momenti ti facevo compagnia: ieri, salendo su un pulman che ci accompagnava ad un corso di aggiornamento,sono inciampata e me la sono vista brutta ma,per fortuna,niente frattura,solo un gonfiore pazzesco.)
Ti auguro buone letture ed una veloce guarigione.
@piedi nudi sul divano
RispondiElimina@ antonella 57
Grazie. Accolgo i vostri auguri con vera gioia e gratitudine. Un abbraccio
@Mariabianca: carissima, scusami, ma a volte do per scontato che tutti mi conoscano. Sono Eugenia. Non voglio nemmeno raccontare come sono riuscita a procurarmi una frattura e contusioni varie, tanto è stata banale la causa per cui sono caduta. Devo dire che, purtroppo, incidenti di questo tipo sono sempre in agguato e a volte lasciano conseguenze disastrose. In questi giorni alcuni amici (che tatto, eh?) mi hanno raccontato di strascichi tremendi dovuti a banali cadute. Auguri anche a te di pronta e completa guarigione.
ecco palesato il tuo nome...Eugenia!!! bellissimo!!! guarisci presto
RispondiEliminaEu carissima mi dispiace un sacco saperti infortunata, ma sei comunque in ottima compagnia.
RispondiEliminaNon star neanche a pensare ai possibili strascichi (ricordo come fosse ieri la mia brutta frattura alla gamba+caviglia), purtroppo è con le cadute più sciocche che ci si fa male da matti...non serve mettersi di impegno ;-) scusa se la butto sul ridere, ma ti capisco e anche io come antidoto usai la lettura, tanti tantissimi libri per far passare il tempo.
Adoro Andrea Vitali, mi entusiasma ogni suo scritto, ogni volta è un nuovo mondo da scoprire. Quindi grazie per la segnalazione, guarisci presto, riposati e non ti sforzare.
un abbraccio e serena notte!
cara Eugenia, come mi dispiace!! So cosa vuol dire, mi è successa la stessa identica cosa qualche anno fa....
RispondiEliminaPrendila con filosofia, pensa che forse era arrivato il momento di una pausa in mezzo a questa vita dannatamente in corsa, prenditi tutto il tempo e cerca di guarire bene, che è la cosa più importante.
Noi ti faremo un po' di compagnia...
Per Vitali....sai, avendo un marito laghée, non posso non averli tutti i suoi libri.
Leggerli è un percorso fra le tue radici, la tua cultura originaria, le tue tradizioni....
per cui riconosci certi personaggi come simili a persone che conosci, certe situazioni comuni a tanti paesi del lago....
Un bacio bella signora, cerca di stare serena, riposati e guarisci bene!
Giuli
Ma che bello!!!!! Tutti termini che mi fanno tornare all'infanzia... parole che diceva sempre mio nonno, la camemela se la beveva la sera.... ganivel l'avevo rimosso, ma che ridere!!!!!
RispondiEliminaMi sa che mi prendo il libro, grazie del suggerimento e tanti auguri per la tua guarigione!
Un abbraccio
Paola
tanti, tanti auguri di prontissima guarigione!!!
RispondiEliminanon conosco vitali ma grazie a te ho capito che devo assolutamente e velocemente rimediare...
fatti coccolare più che puoi!
un abbraccio
Eugenia, tanti auguri, guarisci presto.
RispondiEliminaLo sai che anche noi usiamo la parola Macachi per indicare un giovane un po' discolo..
Un abbraccio
@Rosa Maria: grazie, mi prendo tutti i vostri auguri con autentica gratitudine.
RispondiElimina@Fabi: contentissima di condividere la passione per Vitali e i postumi delle cadute :)
Grazie per gli auguri. A presto
@Giuliana: mi consola sapere che altre persone hanno superato bene questi momenti. A volte e' un po' avvilente rimuginare su come si era agili prima dell'incidente; mi sono ripromessa di non lamentarmi piu' dei piccoli problemi di salute, sapendo quanta gente deve affrontare infermita' ben piu' gravi. Vitali e, nel genere musicale, Van deSfroos, sanno tratteggiare come pochi i caratteri, i tic, i pregi e i difetti della gente del lago: io li apprezzo profondamente. Salutami tanto tuo marito (originario di Cernobbio se non sbaglio, vero?) e grazie per l'incoraggiamento.
@Paola: con i libri di Vitali si fa un bel tuffo tra i ricordi. Inoltre, i nomi (e cognomi) dei personaggi sono studiati ad arte; molto spesso, descrivono piu' di tante parole il carattere o il destino di una persona.
Grazie di cuore per gli auguri.
@Germana: ma dai! Mi fa piacere sapere questa cosa. Certo che il dialetto, in alcuni casi, e' molto piu' efficace dell'italiano.
Un abbraccio a tutti e ancora grazie