Da quando mi sono accostata ai libri di Ottolenghi, i miei orizzonti culinari si sono ampliati in maniera notevole, specie per quanto riguarda la cucina vegetariana. Le infinite combinazioni di piante erbacee (vedi il grano saraceno) o cereali di vario tipo, uniti a verdure fresche ed erbe aromatiche, consentono di proporre piatti sempre nuovi, salutari e gustosi. Inoltre, sono molto grata allo chef per avermi indirettamente fatto scoprire la cucina turca (ne avevo parlato nell'introduzione a questo post), specialmente attraverso i libri della chef e scrittrice di cibo Ghillie Basan (seguiranno ricette). Tornando a questa insalata, la versione originale prevedeva l'uso del burghul, ingrediente di cui non vado matta; l'ho quindi sostituito con il più gradito grano saraceno, notevole per sapore e consistenza. Con le dosi indicate si ottengono 3 belle porzioni ma, se si accosta l'insalata alle deliziose melanzane in chermoula by Ottolenghi, la quantità potrà bastare per 4 e magari ve ne avanzerà un pochino per il giorno dopo.
INSALATA DI GRANO SARACENO CON UVETTA,
OLIVE VERDI E MANDORLE
OLIVE VERDI E MANDORLE
Ingredienti per 3 porzioni
125 g di grano saraceno in chicchi
35 g di uvetta sultanina
10 g di prezzemolo(o coriandolo)fresco, tritato
10 g di menta fresca, tritata
50 g di olive verdi, denocciolate e divise in due o tre pezzi
30 g di mandorle, tagliate a filetti e leggermente tostate in padella antiaderente
1 cipollotto
2 cucchiai di succo di limone
3 cucchiai di olio extravergine
sale, pepe
Far bollire 220 g di acqua; aggiungere qualche granello di sale grosso e il grano saraceno, precedentemente messo in un colino e risciacquato molto bene sotto acqua corrente. Alla ripresa dell'ebollizione, cuocere per 8 minuti, trascorsi i quali il liquido sarà stato assorbito e il grano saraceno sarà cotto. Farlo riposare nella pentola, coperto, per ancora 2 minuti poi versarlo in un piatto e farlo raffreddare. Nel frattempo, mettere a bagno l'uvetta in mezzo bicchiere di acqua tiepida, lasciandola rinvenire per 10 minuti. Scolarla e asciugarla in un foglio di carta da cucina. Tritare finemente il cipollotto con anche un po' del gambo verde. Riunire in una scodella l'olio, il succo di limone, un pizzico di sale e una macinata di pepe, le erbe aromatiche tritate, il cipollotto, le mandorle, l'uvetta e le olive. Mescolare tutto con cura e versare il condimento sopra il grano saraceno, che si sarà posto in un'insalatiera. Far insaporire per almeno un'ora, prima di servire a temperatura ambiente.
comincia la bella stagione e le insalate la fanno da padrone mi piace per quell'accostamento uvetta e ingreidenti salati
RispondiEliminaE' buonissima, Carmine. Se poi l'abbini alle melanzane in salsa chermoula (seguirà ricetta), vai in paradiso!
RispondiEliminaOttolenghi ha avuto senz'altro lo stesso effetto su di me! Grazie per questa ricotta e per la menzione di Ghillie Basan,che non conosco proprio e che vado subito a controllare. Sono curiosa,che libro della Grigson ti e' arrivato?
RispondiEliminaA presto!
Il libro della Grigson si intitola " English Food" ed e' un compendio della buona cucina britannica. Quello della Basan e' la ristampa di "Classic Turkish Cooking", il libro che Ottolenghi aveva trovato in un negozio di libri usati e da cui aveva copiato il tortino in foglie di vite.
EliminaUn abbraccio
Anch'io ho English Food,e' molto bello,mi piace particolarmente tutta la parte dedicate ai dolci.
EliminaEh si,stanno saltando fuori tante cose in comune.
Buona giornata
Davvero appetitosa e nutriente :)
RispondiEliminaGrazie Melly!
RispondiEliminaUna buona e sana insalata. Perfetta per questi periodi. Ciao.
RispondiEliminaFinalmente sono arrivate le belle giornate e si puo' dare inizio alla rassegna dei piatti freddi :) Ciao, Giovanna!
RispondiEliminaecco una bella ricetta da fare presto, grazie eugenia , un bacione !
RispondiEliminaGrazie a te, Chiara.
EliminaFra te e Francesca Spalluto mi state facendo innamorare di Ottolenghi, ma ancora non ho provato niente, spero che con le belle giornate mi possa rifare!! buona giornata!
RispondiEliminaGiulia, vedrai che con il sopraggiungere del caldo le ricette di Ottolenghi diventeranno una vera miniera di idee.
EliminaAnch'io sono molto grata a Francesca per avermi fatto conoscere questo chef sebbene qualche anno fa, in tempi non sospetti, avevo già fatto un suo piatto prendendolo dalle pagine web del Telegraph :)
A presto!
Eugenia carissima, oggi ho pubblicato sul mio blog questa tua ricetta. Come al solito si va a colpo sicuro sul tuo blog. Grazie mille!
RispondiEliminaGrazie a te, Rosita! Un abbraccio.
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