mercoledì 23 luglio 2008

Fiori di zucchina ripieni alla robiola con ragù di gamberi

L'idea l'ho presa dal menu di un ristorante, visitato qualche sera fa, e mi è talmente piaciuto l'abbinamento gamberi e fiori di zucchina da riproporlo immediatamente a casa.



per due persone:
4 fiori di zucchina *
100 g di robiola Osella
4 foglioline di menta
una noce di burro

per il fondo di gamberi:
teste e carapace di una decina di gamberi
1 porro
1 foglia di alloro
1/2 gambo di sedano
1 carotina
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco secco
2 pomodori (sbucciati e frullati)
sale, pepe macinato di fresco
olio extravergine

Preparare il fondo mettendo in una padella, con pochissimo olio, le teste e i carapaci dei gamberi, il porro, il sedano e la carota tritati a pezzetti.Unire la foglia di alloro e lo spicchio d'aglio, lasciar insaporire una decina di minuti, sempre mescolando. Sfumare con il vino bianco, aggiungere poi la passata di pomodoro e un bicchiere di acqua bollente. Salare e pepare. Cuocere una decina di minuti, passare al colino cinese, premendo bene per far uscire tutti gli umori (volendo, per ottenere un fondo più denso, si potrebbe mettere tutto nel passaverdure). Rimettere il fondo sul fornello, aggiungere i gamberi e lasciarli cuocere per pochi minuti. Correggere di sale e di pepe e servire con i fiori di zucchina ripieni.

Fiori di zucchina ripieni alla robiola - Lavare brevemente e con delicatezza i fiori di zucchina, privarli del pistillo e farcirli con un composto a base di robiola e menta, tritata finissima. Attenzione a non esagerare con l'aromatica: ne bastano poche foglie per dare profumo e personalità. Ungere di burro una teglietta, disporre i fiori all'interno, cospargere con qualche fiocchetto di burro e cuocere per 10' in forno caldo a 180°C.


* l'ideale sarebbe disporre di tre fiori di zucchina pro capite, ma l'avaro raccolto del mio orto non mi ha permesso di scialare.





Per completezza d'informazione aggiungo che, nella versione originale, il ripieno era fatto di ricotta e menta e i gamberi, molto piccoli, venivano presentati con tutta la corazza.

giovedì 17 luglio 2008

Crema fredda di carote e zenzero

Un inizio di cena ideale, in queste calde serate estive. La dolcezza della carota acquista brio con il piccante dello zenzero e del coriandolo; la panna (o lo yogurt) aggiunge morbidezza a questa squisita minestra.



Per due persone occorreranno:
350 g di carote
15 g di burro
50 g di scalogno
30 g di zenzero fresco
3 pezzetti di buccia d'arancia (senza la parte bianca)
sale, pepe nero del mulinello, un pizzico di coriandolo in polvere
1/2 litro di acqua (o brodo di pollo)
succo di 1/2 arancia

per decorare:
1 dl di panna semimontata o 1/2 vasetto di yogurt greco
noce moscata grattugiata

Far sciogliere, su fiamma moderata, il burro. Unire lo scalogno affettato, lo zenzero sbucciato e tagliato a spesse rondelle. Lasciar insaporire per 2 o 3 minuti, aggiungere le carote tagliate a rondelle, un pizzico di sale, una macinata di pepe nero, una presa di coriandolo e un po' di buccia d'arancia. Dopo 2 o 3 minuti, allungare con il brodo (o acqua) bollente, coprire e cuocere per 20 minuti. Trascorso questo tempo, unire il succo d'arancia e proseguire la cottura per ancora 5 minuti. Estrarre i pezzi di zenzero e frullare il resto, fino ad ottenere una crema omogenea. Far intiepidire e riservare in frigorifero per qualche ora. Al momento di andare in tavola, guarnire con un filo di panna semimontata e una grattugiata di noce moscata.





mercoledì 16 luglio 2008

Crostata di pesche ed amaretti


E' una specialità estiva di mia madre, che lei prepara, raddoppiando le dosi, in tutte le occasioni conviviali. Fa parte di quelle ricette, vergate su foglietti sparsi, ben custodite dietro i vetri della sua credenza.




Per la frolla:
120 g di farina 00
50 g di zucchero
50 g di burro
1 tuorlo
un pizzico di sale
buccia grattugiata di mezzo limone
qualche goccia di vermouth dry

Per il ripieno:
6 pesche noci (mature ma ferme)
2 cucchiai di marmellata di pesche
una quindicina di amaretti (Vicenzi)
brandy o apricot brandy q.b.

Preparare la frolla nel solito modo, lasciarla riposare per un'oretta in frigo. Trascorso questo tempo, stenderla in una teglia da crostate dal fondo mobile (Ø 22 cm). Bucherellarne il fondo con i rebbi di una forchetta e rimetterla in frigo. Accendere il forno e portarlo alla temperatura di 180°C. Lavare le pesche, sbucciarle e tagliarle in grossi spicchi. Ridurre in briciole fini la metà degli amaretti. Riprendere lo stampo, spalmarne la base con la marmellata, cospargere con gli amaretti in briciole, ricoprire con gli spicchi di pesca disposti a raggiera. Versare in una fondina poco brandy. Intingervi il resto degli amaretti, che verranno disposti, in grossi pezzi, sopra le pesche. In forno per 35 minuti.

Crostata alle zucchine



Per la pasta:
200 g di farina
50 g di ricotta
50 g di burro
1 cucchiaino da caffè (scarso) di sale
qualche cucchiaio di acqua gelata

Per la farcitura:
500 g di zucchine
200 g di ricottta
100 g di emmentaler
3 uova
100 ml di panna fresca (va bene anche latte)
1 cucchiaio d'olio extravergine
sale, pepe bianco del mulinello, noce moscata

Preparare la pasta in questo modo: versare la farina nel mixer, unire il sale e dare una prima mescolata. Aggiungere la ricotta e il burro morbido. Azionare la macchina ad intermittenza, finché il composto comincerà ad ammassarsi. Completare con qualche cucchiaio di acqua gelata, per ottenere una pasta ben lavorabile. Avvolgerla in un po' di pellicola e tenerla al fresco per una mezz'oretta. Nel frattempo, lavare e spuntare le zucchine, tagliarle a rondelle e farle saltare in una pentola antiaderente con poco olio. Cuocerle per 5 minuti, senza farle colorire. Salare e pepare. In una bacinella, mescolare la ricotta, le uova e la panna. Salare, pepare e profumare con una grattugiata di noce moscata. Preriscaldare il forno a 180°C. Imburrare e infarinare una teglia (Ø 24 cm) , rivestirla con la pasta stesa in una sottile sfoglia, bucherellarne il fondo con i rebbi di una forchetta. Riempire con il composto d'uova e cuocere per 15 minuti. Trascorso questo tempo, estrarre la teglia, aggiungere le zucchine e guarnire con l'emmentaler sottilmente affettato. Proseguire la cottura per altri 20 minuti.
Buona tiepida, ottima fredda.

domenica 13 luglio 2008

Pollo con i peperoni

Piatto tradizionale del centro Italia, il pollo con i peperoni è giunto fumante (e trionfante) sulla nostra tavola domenicale, grazie alla perfetta ricetta di Mentuccia, alla quale rivolgo vivi sentimenti di gratitudine.


POLLO CON I PEPERONI di Mentuccia Fibrena


Il consiglio che dà Artemisia di cotture separate mi ha fatto tornare in mente il mio modo di arrangiare uno dei pochi piatti con cui la parca Valle di Comino celebra la carne, il pollo con i peperoni.

Tutta l'accortezza è questa: rosolare il pollo a pezzi in una padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio non sbucciato al quale avrete dato una bottarella in testa per schiacciarlo un po'. Meglio massaggiare a fondo i pezzi con l'olio, altra accortezza, che metterlo sul fondo della padella, dove l'olio brucia. Non sto a dirvi extravergine, tanto sempre di quello si tratta. Posso solo aggiungere che qui in valle l'olio è ottimo. Salare.

In un'altra padella far stufare carnosi peperoni tagliati in grossi pezzi con una cipolla finemente affettata. Salare.

Quando entrambi gli alimenti sono giunti quasi al termine delle loro cotture, unirli. Pepare con pepe nero (non starò a dirvi con pepe nero appena macinato, come fa Artemisia; immagino che quello in polvere non lo abbiate neanche, nella vostra cucina).

Mia madre, che è assai sofistica - con tutte le sue sonore menzogne del tipo: "io mangio tutto" - ha molto apprezzato: in genere, i peperoni spariscono e bruciano; qui, per niente.



Per concludere in bellezza: gelato al fiordilatte (1 lattina di latte condensato, 600 ml di latte fresco. Mescolare il latte caldo al latte condensato, far raffreddare rapidamente, mantecare in gelatiera) con ciliegie al vino rosso.

Cannelloni di melanzana alla feta

Antipasto sostanzioso o secondo leggero, da servire a temperatura ambiente.



1 melanzana tonda
200 g di formaggio Feta
una manciata di olive nere greche
1 cucchiaio di capperini sott'aceto
un pizzico di origano
1 peperoncino rosso fresco
basilico fresco
un filo d'olio extravergine
succo di limone

Affettare e grigliare la melanzana come spiegato qui. Sbriciolare grossolanamente il formaggio. Denocciolare le olive e tagliarle a grossi pezzi. Sciacquare i capperi. Tritare finemente il peperoncino, dopo averne eliminato i semi ed i filamenti. Amalgamare il tutto in una ciotola, condendo con un filo d'olio, uno spruzzo di succo di limone, un pizzico di origano secco e due o tre foglie di basilico tagliate alla julienne. Riempire con il preparato le fette di melanzana, arrotolandole a mo' di cannellone. Disporre gli involtini su un piatto di portata, guarnendo con alcuni rametti di origano fresco.

Spaghetti con pomodori al forno e pane aromatico



Dose per due persone di buon appetito
Lavare un tot di piccoli pomodori, tagliarli a metà, eliminare semi ed acqua di vegetazione, capovolgerli su un piano di lavoro e lasciarli spurgare per una ventina di minuti. Disporli su una placchetta rivestita di carta forno, condirli con una presa di sale, una presa di zucchero, rametti di timo fresco, uno spicchio d'aglio tagliato a lamelle, un filo d'olio. In forno a 150°C per un paio d'ore. A fine cottura, trasferire i pomodori in un'ampia ciotola, condirli con un filo d'olio e una macinata di pepe nero. A tempo debito, mettere a bollire l'acqua per gli spaghetti. Passare al mixer una fetta di pane casareccio leggermente raffermo. In un largo tegame mettere un filo d'olio, due filetti d'acciuga e uno spicchio d'aglio. Lasciar insaporire, su fiamma moderata, fino a che l'acciuga si sarà disfatta; eliminare l'aglio e far tostare nell'intingolo la mollica di pane tritata. Lessare al dente gli spaghetti (o spaghettini), scolarli e versarli immediatamente nella ciotola dei pomodori. Mescolare delicatamente e completare la preparazione con il pane aromatico.




anche in versione linguine...

Proverbio di luglio

Lüj, la tèra la büj.
Luglio, la terra bolle.

E' un modo di dire dei più conosciuti e diffusi e, salvo rare eccezioni, corrisponde al vero. Luglio è il mese più caldo dell'anno e la terra sembra ribollire sotto gli ardenti raggi del solleone.

sabato 12 luglio 2008

Albicocche arrosto

Medesimo procedimento delle pesche alla vaniglia e rosmarino.


Si prendono delle belle albicocche, si lavano e si dividono a metà. Si toglie loro il nocciolo e le si adagia in una pirofila da forno abbondantemente imburrata. Vi si sparge sopra:
zucchero alla vaniglia, qualche goccia di aroma mandorla (o un po' di liquore Amaretto), vino bianco dolce o secco ( a piacere), foglie di lippia citriodora.

In forno caldo a 180°C per circa 25'. Si gustano tiepide.

giovedì 10 luglio 2008

Insalata Cesare

Ne esistono molteplici versioni, io mi sono ispirata a quella di Delia Smith.





1 lattuga romana
5 filetti di acciuga sott'olio
Parmigiano Reggiano q.b.

per i crostini:
pane raffermo
1 cucchiaiata di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 piccolo spicchio d'aglio
1 cucchiaio d'olio d'oliva

per la salsa:
1 uovo a temperatura ambiente
1 filetto di acciuga
un nonnulla di aglio
succo di limone o di lime
1 cucchiaino scarso di mostarda in polvere Colmans
1/2 cucchiaino di Worcestershire sauce
150 ml circa di olio d'oliva (o di semi di girasole)
sale
pepe nero del mulinello

Preparare i crostini: tagliare il pane in minuscoli dadolini, metterli in una ciotola, condirli con un cucchiaio d'olio, il grana e lo spicchio d'aglio grattugiato. Mescolare accuratamente per ben distribuire il condimento. Adagiare su una placchetta rivestita di carta alluminio e mettere in forno caldo a 180°C per pochi minuti. Dovranno dorarsi.

Lavare e sgrondare l'insalata, tagliarla a strisce e deporla in un'insalatiera. Unire i crostini, i filetti di acciuga a pezzi e il Parmigiano, passato alla grattugia a fori grossi.

Condire con la salsa preparata in questo modo: rompere l'uovo in un recipiente lungo e stretto; aggiungere la fettina di aglio, il filetto di acciuga, la senape e la Worcestershire sauce. Frullare con il minipimer per ridurre tutto in crema. Aggiungere l'olio, frullare ancora per qualche secondo. Diluire la salsa con il succo di limone e condire con sale e pepe macinato al momento.

lunedì 7 luglio 2008

Insalata di spaghetti al pomodoro crudo e bottarga

Ci sono ricette che, di mia iniziativa, non farei mai e sbaglierei di grosso. Scarso fiuto? Non saprei. In questo caso, la mia diffidenza nasceva dall'inesistente entusiasmo che mi suscitano paste e risi freddi: non li amo particolarmente e, di conseguenza, li propongo di rado. Ma quando a raccomandarti un certo piatto è un'amica (Valeria P) del cui gusto ti fidi ciecamente, decidi di tentare e il risultato non ti delude. La ricetta è di Gualtiero Marchesi ma le dosi sono personalizzate.



Ingredienti per due persone:
120 g di spaghettini
200 g circa di polpa di pomodoro fresco a cubetti
olio extravergine
bottarga di muggine q.b.
erba cipollina tritata
sale, pepe q.b.

Riunire i cubetti di pomodoro in una ciotola, condirli con il sale, una macinata di pepe e un po' d'olio; lasciarli insaporire per una quindicina di minuti. Tagliare la bottarga a sottili listarelle, aiutandosi con un pelapatate. Cuocere al dente gli spaghettini, raffreddarli sotto un getto di acqua corrente, scolarli, asciugarli su un panno di carta. Metterli in una terrina e condirli con un po' d'olio, in modo che non si attacchino fra loro. Disporre gli spaghettini nei piatti, distribuirvi sopra i pomodori, guarnire con le lamelle di bottarga e pochissima erba cipollina.

NB come pomodoro ho usato la varietà "cuore di bue". Nella ricetta originale, la bottarga usata è quella di pesce spada.

Crema fredda di cetrioli

Ne gustai di ottima, qualche estate fa, in un ristorante di Basilea. Negli anni ho cercato di riprodurla, con risultati alterni. Quest'ultima versione mi sembra piuttosto buona.


Per due persone:
2 cetrioli
1 scalogno
1 cucchiaio d'olio
400 ml di brodo vegetale
150 g di yogurt greco
sale, pepe q.b.
qualche foglia di menta
buccia di limone non trattato

Lavare i cetrioli, pelarli e tagliarli in quarti per la lunghezza. Con l'aiuto di un coltellino affilato prelevare tutta la parte con i semi e gettarla. Tagliare a dadini la polpa e metterla a stufare in una pentola dove si sarà fatto appassire, in poco olio, lo scalogno tritato. Bagnare con il brodo, coprire e cuocere a fuoco lento per un quarto d'ora. Lasciar intiepidire, passare al minipimer aggiungendo lo yogurt, qualche foglia di menta (non troppa!)e un po' di scorza di limone. Regolare di sale e profumare con una macinata di pepe. Tenere in frigo per qualche ora prima di servire.

domenica 6 luglio 2008

Bavarese allo yogurt con frutti di bosco

Stamattina ho visto in tv, su Gambero Rosso Channel, l'ennesima replica di una trasmissione condotta dalla Ravaioli. La chef romana presentava una bavarese allo yogurt di estrema semplicità d'esecuzione, arricchita da un coulis di fragole. Combinazione, avevo in frigo la dose esatta di panna fresca e, in men che non si dica, ho realizzato questo dolce molto fresco ed estivo. Non mi andava, però, di passare al setaccio le fragole, considerato che il marito, proprio ieri, aiutatandomi a realizzare la torta per il compleanno della figliola si è lamentato della noiosità dell'operazione. Ho così preferito guarnire le bavaresi con dei frutti di bosco freschi. Secondo me, c'è una sola pecca nella ricetta: la quantità di colla di pesce. Dodici grammi, a mio gusto, sono veramente troppi.



250 g di yogurt naturale
250 ml di panna fresca
50 g di zucchero a velo
12 g di gelatina (colla di pesce)

Lo yogurt deve essere a temperatura ambiente. Ammollare i fogli di gelatina in acqua fredda. Montare la panna a schiuma morbida (non deve essere troppo ferma o farà fatica ad amalgamarsi al composto di yogurt, formando degli antiestetici fiocchetti bianchi). Sciogliere lo zucchero nello yogurt e aggiungere, a filo, la colla di pesce, fatta fondere a calore debolissimo. Versare piano piano lo yogurt nella panna montata, amalgamando il tutto con l'aiuto di una spatola flessibile. Versare il preparato in sei coppette o dentro uno stampo singolo. Guarnire con i frutti di bosco e tenere in frigo per qualche ora.

Rombo al limone

Venerdì, di buon mattino, vado dal mio pescivendolo di fiducia con la ferma intenzione di preparare una certa pietanza, occhieggiata sul blog di Artemisia. Chiedo al negoziante se ha del rombo. "Sissignora" - mi fa quello - e mi sbatte sotto il naso un pesciolone di un chilo e seicento grammi. A quel punto, visto che il secondo rombo sul bancone, forse per non essere da meno, pesava cento grammi in più, mi sono fatta incartare il colosso ittico e me ne sono tornata a casa. Per cena ho servito questo prelibato rombo al limone. Ringrazio la gentile Garia Epizephìria e tutta l'Accademia per la ricetta. ROMBO AL LIMONE di Garia Epizephìria.

Pulire un rombo di 600/700g (per due golosi) e metterlo in padella dove avrete già messo a freddo un goccio d’olio d'oliva e uno spicchio d’aglio.Versarci sopra il succo di un limone, ricoprirlo di prezzemolo tritato. Versare nella padella un mezzo bicchiere d’acqua e un mezzo bicchiere di vino bianco secco.Coprire il tutto con un bel coperchio pesante e far cuocere per circa 10 minuti. Togliere il coperchio, controllare la cottura, e far addensare leggermente il liquido di cottura a fuoco vivace. Far riposare un attimo prima di servire. L’aroma del succo di limone rende il piatto estremamente piacevole e fa risaltare consistenza e sapore del rombetto


venerdì 4 luglio 2008

Tartare di cetrioli

Questa ve la propongo più come divertimento che come gran prelibatezza. E' una preparazione fresca ma non troppo saporita. L'ho presa da una di quelle riviste che mi regala la mia amica svizzera ed è un antipasto vegetariano un po' insolito, grazie al contributo dell'acqua ai fiori d'arancio.



per 4 persone
2 cetrioli
sale e pepe q.b.
qualche rametto di timo
2 cucchiaini di zucchero a velo
2 cucchiaini di aceto di mele
2 cucchiaini di acqua ai fiori d'arancio
mandorle a fette tostate

Lavare, asciugare e spellare non completamente i cetrioli. Passarli alla grattugia con i fori grossi, raccogliere il ricavato in una ciotola, condire con poco sale e lasciar riposare per circa 20'. Trascorso questo tempo, passare i cetrioli in un colino, spremendoli bene per fare uscire l'acqua di vegetazione. Staccare le foglioline di timo dai rametti e mescolarle ai cetrioli. Insaporire con lo zucchero a velo, l'aceto di mele, l'acqua ai fiori d'arancio, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Tostare in un padellino antiaderente le mandorle a fette e lasciarle raffreddare. Sistemare al centro dei piatti individuali un coppapasta cilindrico, pressarvi dentro un po' del composto di cetrioli, sformare, decorare la superficie con le mandorle. Servire con dei triangoli di focaccia.

giovedì 3 luglio 2008

Terrina ai due peperoni

Il caldo, dopo i temporali dei giorni scorsi, è tornato a farsi sentire. Se avete voglia di sfidare il destino accendendo il forno di casa (io, d'estate, faccio grande uso del buon vecchio caro fornetto De Longhi, coetaneo di una delle mie figlie: consuma poco e non riscalda troppo l'ambiente), vi consiglio questa fresca terrina. Si prepara la sera prima, si conserva in frigo e si serve il giorno dopo, accompagnata da qualche foglia di insalatina da taglio e un po' di coulis di peperoni.




Per quattro persone:
2 peperoni rossi e 1 peperone giallo (1 kg lordo)
3 uova
150 ml di panna fresca
1 cucchiaino da tè di amido di mais
sale, pepe
1 rametto di basilico
erba cipollina
parmigiano q.b.
olio extravergine
burro per ungere la terrina

Lavare,asciugare, tagliare in quarti i peperoni. Privarli dei semi e dei filamenti bianchi, ungerli sul dorso con un po' di olio, metterli dentro una placca foderata di carta alluminio e porli sotto il grill del forno finché la pelle non sarà diventata nera.Vedi qui. Deporli in una ciotola di pirex, sigillare con pellicola e lasciar raffreddare. Il vapore creato aiuterà la pelle a staccarsi con facilità. Dopo averli spellati, tagliarli a striscioline, condirli con un filo d'olio, sale e pepe. Tenerli da parte. Versare in una ciotola la panna, sciogliervi dentro l'amido di mais, aggiungere le uova battute, salare e pepare al giusto. Ungere di burro le pareti di una piccola terrina, foderarne il fondo con una striscia di carta forno imburrata (faciliterà l'operazione di sformatura), fare uno strato di lamelle di peperone rosso, spolverare con un po' di parmigiano, striscioline di basilico ed erba cipollina tritata. Ripetere l'operazione mettendo le striscioline di peperone giallo e così via per complessivi quattro strati. Avanzeranno dei peperoni, che terrete da parte per fare la salsa di accompagnamento. Ricoprire con quel che rimane del composto di uova e cuocere in forno a 160-180°C per circa 35'. Frullare i peperoni avanzati con un filo d'olio, un pizzico di sale e di pepe. Versare in una ciotolina e tenere in fresco sino al momento di andare in tavola.

mercoledì 2 luglio 2008

La quiete dopo la tempesta

Non so se ci avete mai fatto caso, ma nelle foto dei piatti che presento in questa stagione, scattate sul mio terrazzo, si vede sempre sullo sfondo la macchia rossa dei geranei in fiore. Ora, per un bel pezzo, temo, non si vedrà più. Dopo la tempesta di domenica sera, notevole per proporzioni e danni causati,alle 3 di notte di martedì si è abbattuta sulle nostre zone una grandinata epocale. Per colmo di disdetta, proprio il giorno prima avevamo sistemato il giardino in maniera impeccabile ed io avevo trascorso almeno tre ore a rastrellare e riempire sacchi di foglie cadute. Fatica sprecata, ma questo è il meno.


I geranei, come dicevo, sono ridotti ai minimi termini.
Là dove crescevano rigogliosi fiori rossi, ora è rimasta qualche sparuta foglia.
Le begoniette bianche e rosse gemono ...
... le belle rose Maria Theresia, che stavano per fiorire una seconda volta, sono ridotte al lumicino
guardate come la grandine ha ridotto il cartellino di riconoscimento delle Maria Theresia


questo è ciò che rimane della superba René Goscinny

guardate com'era solo una settimana fa
si sono salvate le zucchine e l'imperturbabile Pierre de Ronsard

Spaghetti ai peperoncini verdi

Qualche tempo fa, una gentile signora (con occhialoni alla Jackie O e tubino nero-ndr)di un forum che frequento, chiedeva un suggerimento su come usare dei peperoncini verdi dolci. Mi è subito tornato alla memoria una ricetta che preparavo qualche anno fa, presa da una rivista di cucina (forse A Tavola, ma non ci giurerei) e un poco modificata. L'ho riproposta sabato sera, ricevendo molti complimenti dal marito. Mi sembra una pasta molto adatta alla stagione estiva; con il suo sapore stuzzicante risveglia gli appetiti un po' infiacchiti dal gran caldo.


Per due persone:

160 g di spaghettini nr.11 De Cecco
10 peperoncini verdi dolci
2 cucchiai di capperi salati di Pantelleria
1 ciuffo di prezzemolo
6 falde di pomodoro secco sott'olio
1 spicchio d'aglio
olio evo quanto basta
sale
un pizzico di peperoncino (facoltativo)

Dissalare i capperi, asciugarli e tritarli grossolanamente. Tritare anche il prezzemolo e i pomodori secchi.Mettere il tutto in una ciotolina con del buon olio extravergine di oliva e lasciare insaporire per una decina di minuti.In una larga padella far soffriggere con poco olio lo spicchio d'aglio. Aggiungere i peperoncini, lavati, privati dei semi e dei filamenti bianchi, tagliati a striscioline. Farli appassire per una decina di minuti, mantenendoli un po' al dente e salandoli il giusto. Gettare gli spaghetti nell'acqua bollente salata, facendoli cuocere per il tempo indicato sulla confezione. Scolarli e trasferirli nella padella dei peperoncini. Unire la salsetta aromatica. Dare un'ultima mescolata, spegnere il fuoco e versare il tutto in un piatto di portata caldo.Volendo, si potrà aggiungere un pizzico di peperoncino tritato.