martedì 16 novembre 2010

Gelatina di menta

Il mese scorso mia figlia mi ha portato a casa un borsone colmo di mele cotogne, regalo di una sua collega d'ufficio. In verità, avevo già prodotto la mia abituale scorta invernale di confettura di mele cotogne alla vaniglia e di salsa senapata di pere cotogne, tuttavia mi sono rimboccata le maniche e ne ho invasato ancora una buona quantità, peraltro andata a ruba al mercatino della Caritas. Mi era però rimasta una montagna di bucce, semi e torsoli: che farne? peccato buttare via tutto. Ho così deciso di fare un esperimento, ossia di produrre una gelatina agrodolce alla menta, ideale, credo, come accompagnamento agli arrosti di agnello o al solito vassoio di formaggi.


Le dosi sono riferite a 350 g di succo, ottenuto cuocendo in un po' d'acqua lo scarto (bucce, semi e torsoli) di circa 2 chili e mezzo di mele cotogne.Il tutto si filtrerà attaverso una mussola e si terrà da parte.

350 g di succo di mele cotogne
25 g di foglioline di menta fresca
150 g di acqua minerale
220 g di zucchero semolato
50 g di zucchero di canna chiaro
70 g di aceto di mele

Dopo aver accuratamente lavato la menta, frullarla con 150 g di acqua minerale. Filtrare il succo ottenuto attraverso una mussola, unendolo al succo delle mele cotogne. Aggiungere gli zuccheri e l'aceto; porre sul fornello e cuocere per circa 20-30', finché il preparato avrà assunto la consistenza della gelatina. Con queste dosi si riempiono 2 vasetti piccoli.





10 commenti:

  1. Fantastica bellissima idea!!!!! La voglio provare!!! Quest'anno per la prima volta ho assaggiato le pere cotogne e ho fatto la marmellata sono squisite!!!
    Ps ti ho messo tra i miei siti preferiti se qualche volta vuoi venire a trovarmi mi fa piacere!!
    Complimenti per la ricetta!!
    Sonia di
    http://cosebuoneditalia.blogspot.com/

    RispondiElimina
  2. Sonia, grazie. Vorrei metterti anch'io tra i miei preferiti, ma quando tento mi esce questo messaggio:
    "impossibile rilevare un feed per questo URL. I post del blog e l'ora di aggiornamento non verranno visualizzati". Dovresti andare in Impostazioni-Feed sito- e attivare la prima casella"consenti feed blog".

    A presto

    RispondiElimina
  3. Sempre piena di inventiva e sempre brava.
    La gelatina sarà davvero buona!
    Baci Baci

    RispondiElimina
  4. grazie, Fabi. Anche i tuoi muffin devono essere buonissimi!

    RispondiElimina
  5. Eu, ma sai che questa ricetta mi piace proprio tanto. Succo di Cotogne non avevo mai pensato. Le mie basi sono sempre quella di mela, quella bella trasparente. Però potrebbe essere proprio un bel modo per finire le ultime cotogne...poi ce quel colore meraviglioso di rosa quasi champagne rosato...me lo ricorderò per la prossima stagione. Grazie, un abbraccio da ponente, P

    RispondiElimina
  6. ciao,ma questa gelatina di menta deve essere fantastica,complimenti!
    p.s. ti va di partecipare al mio blog candy?
    http://dolcepassatempo.blogspot.com
    ciao

    RispondiElimina
  7. Hai sempre delle buonissime idee, Eu e poi le spieghi benissimo, in modo che ti fa venire voglia di provare. Per fortuna, non ho sottomano né la menta (che in campagna vive allegramente e invadentemente) né le mele cotogne. :))
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  8. @Puddin:in verita', piu' che di succo, dovrei parlare di acqua di cottura delle bucce.Mi era venuta la tentazione di colorare la gelatina con un po' di verde alimentare ma poi mi sono detta che era piu' bello lasciarla al naturale. un abbraccio a te
    @Nicole: grazie, sei molto gentile. Ora vengo a dare un'occhiata al tuo blog candy.
    @Ester: grazie! sapessi che fatica decifrare il solito foglietto degli appunti. Il problema e' che preparo delle nuove cose, mi segno le dosi sui post it e poi riporto tutto sul blog a distanza di tempo, e non sempre e' facile ricordare con precisione.
    Un abbraccio a tutti
    a presto
    eu

    RispondiElimina
  9. cara eu sono a chiederti una delucidazione: c'è un punto esatto di cottura per ottenere una gelatina? credo di si e qui è cascato il mio asino! ho fatto la cotognata avevo dell'acqua di cottura (succo) decido per la gelatina, cerco lumi sui i libri e decido come al solito di fare di testa mia, non metto lo zucchero nella stessa quantità del succo bensì di meno faccio ridurre e poi pian piano aumenta la consistenza e quando è gelatinosa tolgo dal fuoco eppure qualcosa è andato storto..ho una gelatina caramellosa, non trasparente e filosa appunto come una caramella mou, credo che sia questione del tempo di cottura che ne dici?

    della serie non ci s'improvvisa in cucina e arriva il momento in cui la competenza latita!

    RispondiElimina
  10. carissima Pap, per la cottura delle marmellate e delle gelatine mi regolo sempre ad occhio (sono quanto di piu' lontano dalla figura del piccolo scienziato in cucina) e, qualche volta, sbaglio anch'io. Nel tuo caso, mi sembra proprio che tu abbia superato il punto di cottura dello zucchero e che questo si sia caramellato. Di solito faccio la prova del piattino ma valuto anche come scende la goccia dal cucchiaio di legno.Considera che, per la mia esperienza, la gelatina tende a rapprendersi anche dopo che l'hai invasata e quindi la toglierei dal fuoco appena vedo che la goccia rallenta la sua discesa dal piattino, anche se non si blocca subito. Mi saro' spiegata? La cottura delle gelatine e', secondo me, piu' delicata(per quanto concerne la valutazione del raggiunto ottimale grado di consistenza) di quella delle confetture; dovrebbe cuocere in un tempo piu' breve, in quanto le cotogne contengono molta pectina, e contenere quasi pari peso di zucchero. In genere, per le confetture,si consiglia una temperatura di 105 gradi misurati con il caramellometro; l'unica volta che ho provato a misurare i gradi con un termometro digitale, la confettura mi e' venuta leggermente caramellata. Ora non so se dare la colpa al termometro (poco preciso?) o alla mia inadeguatezza, ma di sicuro preferisco affidarmi al metodo empirico.
    Ti abbraccio e ti auguro una bellissima giornata
    PS ho letto la fiaba e mi e' piaciuta tantissimo, non la conoscevo.

    RispondiElimina