venerdì 15 ottobre 2010

Sulla tavola di Annibale Carracci

Quando ho letto del concorso "L'arte in cucina", promosso dal blog Sorelle in pentola, la prima opera che mi è venuta in mente è stata "Il mangiatore di fagioli" di Annibale Carracci. L'associazione è stata immediata poiché questo dipinto l'ho sempre sotto gli occhi, essendo stampato sulla copertina di una delle mie bibbie di cucina, quel Talismano della felicità che mi venne regalato, quasi trent'anni fa, in occasione del mio matrimonio. Inoltre, l'uomo che divora il piatto di fagioli l'ho sempre associato a Renzo Tramaglino, il personaggio de I Promessi Sposi, e l'ho sempre collocato nella scena in cui, dopo l'episodio dell'assalto al forno delle Grucce e alla casa del Vicario, egli si siede "a mangiare un boccone" all'Osteria della Luna Piena, dove poi si ubriacherà etc.etc...
Sulla tavola dipinta dal Carracci il piatto principale è senz'altro la scodella colma di fagioli "dell'occhio" che l'uomo sta mangiando con voracità; tuttavia, altri elementi fanno da contorno al pranzo: un mazzetto di cipollotti, del pane bianco, una brocca, un bicchiere di vino rosso e un altro cibo che potrebbe essere identificato sia in una frittata che in una rustica torta d'erbe. Dopo aver a lungo studiato l'immagine, ho preferito pensare ad una torta salata ed è questa la ricetta che propongo per il concorso.

Torta di bietole del Carracci

Ingredienti per la sfoglia:

210 g di farina 0
1 cucchiaino da caffè di sale fino
50 g di vino bianco
40 g di olio d'oliva
40 g circa di acqua fredda

Ingredienti per il ripieno:

2 mazzetti di bietoline (400g circa)
1 cipollotto tritato con parte del gambo verde
sale
2 cucchiai di pinoli
un po' di maggiorana fresca
150 g di ricotta vaccina
1 cucchiaio di grana
1 uovo
olio d'oliva

Lessare in poca acqua bollente salata le bietole. Scolarle, strizzarle, tagliarle al coltello. Ripassarle in padella, per qualche minuto, in un soffritto di olio e cipollotto. Far raffreddare. Passare al setaccio la ricotta, in modo da ridurla in crema; unire il trito di bietole, il grana, l'uovo, i pinoli, sale, pepe e noce moscata. Stendere la sfoglia in due dischi. Foderare con il più grande una tortiera (diametro 22cm) ricoperta di carta forno. Riempire con il preparato, coprire con il secondo disco di sfoglia. Sigillare bene i bordi premendoli con i rebbi di una forchetta, per impedire la fuoriuscita del ripieno. Cuocere in forno a 180 per circa 40'.


7 commenti:

  1. quella pizza - così mi viene di chiamarla, alla napoletana - mi ha sempre attirato moltissimo.

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  2. eu, ho fatto il dolce con lo zenzero di alda rivisto da te, e non trovo più dove lo hai pubblicato! cecità??

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  3. chamki:grazie! ho scattato la foto quest'estate ma poi mi stavo dimenticando di pubblicare la ricetta.che testa!
    @artemisia: l'altro giorno mi arrovellavo sul dilemma torta/pizza alle erbe o frittata? poi mi e' venuto un pensiero. Il Carracci era emiliano; l'oggetto non ben identificato potrebbe essere un erbazzone?chissa' se nel '500 esisteva gia'?

    il dolce di Alda non l'ho ancora preparato (le variazioni tra parentesi sono le sue originali). In verita', mi sono gia' sbafata tutto lo zenzero candito comprato giovedi' (e' troppo buono!) e adesso mi manca la materia prima. :D
    la ricetta la trovi nel post dedicato allo zenzero candito, pubblicato l'11 ottobre.


    grazie della visita
    vi auguro una buona e tranquilla sera
    qui piove

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  4. ecco perchè non la trovavo più!!

    quella è chiaramente una pizza d'erbe, selvatiche ancor più credibile ; )

    il dolce di Alda è ottimo (e come, se no?)

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  5. lo immaginavo. hai messo anche le uvette o solo zenzero?

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  6. perfetta anche questa: leggera e appetitosa. grazie, amalia

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